Calenda scatenato costringe l’ex premier Conte a non candidarsi al collegio di Roma 1

carlo calenda

Roma1 è il collegio “blindato” del pd, dove il partito ha fatto sempre eleggere i candidati a cui teneva particolarmente. Un po’ come in passato il collegio del Mugello, dove infatti candidò Di Pietro. Ma questa è storia vecchia. Enrico Letta ha preso un’ennesima cantonata – e bastonata -. Infatti il Pd, per ringraziarlo dell’appoggio dato a Gualtieri per il Campidoglio, ha offero all’ex premier Conte il collegio Roma1, ma tutto è andato storto. Tra le varie proteste, quelle di Matteo Renzi e soprattutto di Carlo Calenda, che ha addirittura minacciato di candidarsi contro Conte nel caso si fosse presentato. E poche ore dopo la dichiarazione, il grillino Conte ha rinunciato alla candidatura, poiché quel collegio all’improvviso non era poi più tanto sicuro. E manca ancora il nome del candidato di centrodestra…

Calenda: ho telefonato a Letta ma non mi ha più richiamato…

Calenda non è uno che sta simpatico a molti, però a Roma la sua lista ha preso oltre il 30 per cento, e quindi andrebbe ascoltato. Letta lo ha snobbato, e il risultato è stato di vedere tramontare l’accordo per far eleggere Conte coi voti del Pd. Lo ha detto lo stesso Calenda, che peraltro è europarlamentare grazie alla candidatura che gli ha dato il Pd. “Io tre settimane fa ho chiamato Letta e, visto che a Roma centro ho preso circa il 32%, gli ho detto non facciamo una cosa all’ultimo che poi ognuno va solo. Ha detto sì ma poi non l’ho più sentito. Poi sono usciti alcuni nomi, l’ho richiamato e gli ho detto parliamo ma poi di nuovo non l’ho più sentito fino a che è uscito Conte. Allora, prima di combinare un altro macello facendosi dire di no da Conte, possiamo sentirci 5 minuti? Magari può essere utile per tutto il campo del centrosinistra”.

“I grillini non mettano più piede a Roma”

“Io non ce l’ho con Conte ma penso che si un fatto essenziale per la politica italiana che il M5S scompaia e che non mette mai più piede a Roma”. Così Carlo Calenda alla presentazione del libro di Marco Bentivogli ricordando che a Roma centro alle scorse comunali i 5 Stelle hanno preso percentuali basse. “C’è stato un anatema contro i 5 Stelle, farli tornare sarebbe un insulto alla città”. E ha aggiunto: “C’è un’ossessione del Pd a tenere in vita i 5 Stelle a qualsiasi costo. Qui non c’è nessun Ulivo 2.0 ma una subalternità del Pd ai 5 Stelle che per me una cosa inspiegabile”.