Calenda si butta tra le braccia del Pd, altro che alternativa. Il web boccia l’accordo

Enrico Letta e Carlo Calenda, stavolta davanti a testimoni, hanno chiuso il tira e molla degli ultimi giorni e firmato un patto elettorale. Al gruppo dem alla Camera infatti c’erano anche Benedetto Della Vedova ed esponenti di Pd, Azione e Più Europa. Nel patto bilaterale tra i due cosiddetti “front runner” – Letta e Calenda – si è concordato di dividere la quota uninominale così: 70% dei collegi al Pd e il 30% ad Azione e Più Europa. Di Calenda si è già detto: eletto con i voti del Pd al parlamento europeo poi se ne è andato contro di loro. Forse peggio ha fatto Della Vedova: Casa delle Libertà, Futuro e Libertà, Popolo delle libertà, Forza Italia, Con Monti per l’Italia e oggi +Europa. Da destra a sinistra senza la minima vergogna.
L’ammucchiata con Calenda farà perdere voti al Pd
Ma è Calenda il bersaglio del web, a nessuno è piaciuta l’ammucchiata. “Agli amici del dovevamo rompere, credetemi, mi viene piuttosto naturale. Ma se ci sono le condizioni per costruire, si costruisce”. Carlo Calenda ribatte così via twitter ai follower che oggi hanno criticato l’accordo elettorale raggiunto con il Pd. “Con Bonelli Fratoianni Speranza Orlando Provenzano etc che costruisci?”, risponde Francesco Di Santo. Ed ancora Paolo Marongiu. “Ma che condizioni vuoi che ci siano con Leu, SI, Verdi e Di Maio? Carlo permettimi di dire che oggi la scelta presa ha tolto una speranza a molti elettori”. E poi Mark: “Per 15 collegi? Fossero stati 30 avremmo apprezzato il gusto per la citazione. PS: mi creda, Azione oggi è finita perchè quel progetto, dentro al minestrone con Di Maio e Orlando non ha senso e non ha nessuna visibilità”.

“Ma dove vai, batman dei Parioli?”
“Siete come gli altri, che delusione”, dice una ex follower. “Ma dove vai batman dei Parioli?? Qualcuno ti deve pur dire che hai il 3% dei voti. Stai a casa!”, dice un altro. Giuseppe Conte osserva giustamente che Calenda non è mai uscito dalla Ztl e quindi non può conoscere i problemi né della città né dell’Italia. “Calenda? E’ una appendice della sinistra che rinuncia alla propria identità, per esempio alla battaglia sul nucleare”. Lo dice Antonio Tajani, con riferimento all’alleanza sancita tra Letta e Calenda. “Stanno con chi vuole la patrimoniale, con chi vuole aumentare le tasse, i centrini sono destinati a finire, a scomparire”, assicura l’azzurro.
(Foto: pagina fb di Carlo Calenda)