Cameriera stuprata dal padrone del ristorante: “Se stai zitta ti aumento lo stipendio”

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Gli agenti della Polizia di Stato di Civitavecchia hanno arrestato il proprietario di un ristorante, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla magistratura di Civitavecchia perché accusato di aver abusato sessualmente di una giovane cameriera del suo ristorante.

Nei giorni scorsi una giovane donna, dipendente di un ristorante di Civitavecchia, si è presentata presso il commissariato di via della Vittoria per denunciare di aver subito una violenza sessuale dal suo datore di lavoro. La ragazza, ai poliziotti specializzati in questo tipo di reati, ha raccontato, oltre a quello che le era successo la sera del fatto, anche i tentativi fatti dal suo aggressore per indurla a minimizzare la cosa e per non farla andare alla polizia. Il proprietario del ristorante, un uomo di 26 anni, in cambio del suo silenzio, le ha anche promesso un incarico migliore all’interno del ristorante.

La giovane cameriera ha denunciato il padrone del ristorante 

Gli investigatori, seguendo le consolidate linee guida, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica, hanno subito iniziato una serie accertamenti riuscendo così a delineare con precisione i contorni dell’intera vicenda. Il pubblico ministero, con gli elementi acquisiti, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Civitavecchia un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del ristoratore.

Il caso dello stupro al Pigneto

Questo caso di cronaca presenta grandi analogie con un caso analogo, di cinque anni fa, al Pigneto, a Roma. Secondo quanto riferito dalla stessa vittima, una venticinquenne italiana, in quella circostanza, il datore di lavoro le avrebbe offerto droga ed alcol, facendole delle avances per avere con lei un rapporto sessuale. Nonostante il suo rifiuto della donna, tuttavia, l’uomo avrebbe quindi costretto la ragazza a fare sesso con lui. La vittima, rientrata a casa, intimorita per quanto accaduto, ha poi omesso di parlare dell’accaduto con i propri familiari, decidendo di farlo solo nei giorni seguenti quando, notando alcune ecchimosi presenti sul corpo della ragazza, gli stessi parenti le avevano chiesto spiegazioni. In quel caso era finito in manette un 46enne italiano.