Campi Rom, Gualtieri: “Il 15 settembre inizieranno a chiudere, ai rom gli stessi diritti degli altri cittadini”

Un campo rom a Roma
Contenuti dell'articolo

Sarà il primo step che porterà il Comune di Roma a dare la casa popolare ai rom. Gualtieri ha tracciato la strada, attirandosi da subito centinaia di polemiche addosso: via i campi nomadi e stessi diritti dei cittadini romani per i rom.

Dal 15 settembre

Il sindaco Gualtieri, quindi, si è detto “fiero” del piano perché “con l’integrazione sociale, che dispiace tanto alla destra, stiamo eseguendo il primo piano rom della storia di questa città, stiamo integrando i rom dandogli gli stessi diritti degli altri cittadini, contro tutte le posizioni razziste” che “spesso vengono utilizzate, partendo da questioni complicate, per fare propaganda politica. Dal 15 settembre scomparirà il campo nomadi di via Lombroso”.

L’intervista a Mediaset

Nella lunga conversazione con la troupe televisiva Mediaset Gualtieri ha precisato: “C’è però una contraddizione: si denuncia che ci sono i campi rom, ma queste persone o stanno nei campi o sono integrate nelle case, non c’è una terza possibilità. A meno che non si pensino cose che non vogliamo più vedere nella storia. Noto che, chi è contro i campi spesso è anche contro l’integrazione”.

Gli attacchi dell’Ugl

Ermenegildo Rossi, segretario di Roma e Provincia dell'UGL
Ermenegildo Rossi, segretario di Roma e Provincia dell’UGL

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, annunciando di voler superare la logica dei campi nomadi, dando ai rom le case popolari, ha anche sottolineato il fatto che dovranno avere gli stessi diritti e lo stesso trattamento dei cittadini romani. Poveri rom. Analizzando i fatti non so quanto converrà ai nomadi questa cosa: dovranno aspettare almeno sei mesi per ottenere una carta d’identità, se nasce loro un figlio e sappiamo quanto tengono alle famiglie numerose saranno costretti ad attendere 3 mesi prima di registrarli all’anagrafe e dovranno combattere pure per un semplice certificato in carta semplice o per una dichiarazione di morte”. Lo afferma in una nota il segretario della Ugl di Roma e Provincia, Ermenegildo Rossi.

L’ironia contro il sindaco

“Per non parlare poi se scelgono di voler cremare i loro defunti: prima di vedere le ceneri i parenti saranno ben lontani dal dolore del lutto – prosegue Rossi – Come i romani avranno a che fare i cassonetti stracolmi, perché a Roma c’è perennemente l’emergenza rifiuti e quindi passeggiare tra le montagne di immondizia che stanno lì per giorni”. “Avendo gli stessi di diritti e gli stessi trattamenti dei romani – sottolinea il segretario romano della Ugl – se vogliono spostarsi il consiglio è quello di uscire almeno tre ore prima dell’appuntamento perché a Roma i cantieri sono ovunque e paralizzano la viabilità. Saranno fortunati quelli che amano il verde: a Roma aiuole e parchi sono così incolti che sembra di stare in una radura irlandese e se fanno attenzione possono anche cogliere i pomodori che crescono spontanei sui marciapiede del Portuense. Insomma quello che per Gualtieri è l’ennesimo annuncio per i rom rischia di essere una minaccia: essere cittadini romani, da quando c’è il sindaco chitarrista in Campidoglio, non è una buona notizia. I romani, quelli veri, la sanno bene”.