Campidoglio, il Pd ripete “primarie!” come un mantra. Adinolfi: “E a destra?”

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Campidoglio, sfida in alto mare: ricorrere alle primarie?. Né destra né sinistra hanno ancora le idee chiare. Solo la Raggi è costretta a ripresentarsi con il suo programma “manutenzione ordinaria”. A destra Salvini prova a lanciare qualche idea, e gli risponde Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia. ”Bene Salvini, mi sembra che la battuta d’arresto che ha subìto e l’emorragia di consensi patita dalla Lega a partire dalle europee lo abbiano fatto ragionare. Ormai è chiaro che lo schema a trazione di destra porta la maggioranza giallorossa a compattarsi, a diventare politicamente organica e in prospettiva anche vincente. Occorre una risposta politica che Salvini pare intuire, ma non sa enucleare del tutto. Come Popolo della Famiglia provo ad aiutarlo: serve un campo vasto”.

A sinistra vogliono le primarie per le sfide di Primavera

“L’occasione di aprire il campo vasto c’è e sono le amministrative che tra otto mesi dovranno decidere il governo delle grandi città: Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Palermo sono tutte in mano a esponenti della maggioranza che governa. L’attuale opposizione perderebbe in tutte e sei queste città, come ha perso tutti i ballottaggi nelle città che domenica sono andate al voto. Per mettere in opera un cambio di passo, il campo vasto si apra dando la parola ai cittadini con una grande stagione di elezioni primarie nelle città a partire da Roma. Se si intende davvero aprire una stagione politica nuova si chiamino nuove forze a comporre il campo vasto di chi non intente rassegnarsi a morire giallorosso ed è senza dubbio la maggioranza degli italiani”, conclude Adinolfi.

Il Pd deciso a ripetere l’esperienza di Giachetti

Intanto la sinistra non vede l’ora di andare alle primarie: anche se a Giachetti non portarono fortuna. ”Mi metto a disposizione per costruire un percorso e aprire un dialogo ampio sui mali di Roma. E le primarie, in questo senso, sono una grande occasione”. Giovanni Caudo, presidente di centrosinistra del terzo municipio, annuncia di “essere pronto” a candidarsi sindaco della Capitale se si faranno le primarie del campo progressista. “Evitiamo insomma – sottolinea Caudo – di considerare la manutenzione ordinaria della città come strada obbligata”.

L’entusiasmo di Paolo Cento

“Noi di SI siamo assolutamente per le primarie: sia in termini di idee che in termini di candidati”. Lo dice Paolo Cento, responsabile nazionale enti locali di Sinistra Italiana in merito alle candidature per Roma. “Abbiamo lavorato molto con Liberare Roma per promuovere l’esperienza di Ciaccheri (presidente del municipio nel VIII di Roma) sul territorio. Abbiamo poi guardato positivamente anche alla disponibilità data da Monica Cirinnà. Io penso che sia giusto ragionare anche sul fatto che la sinistra possa convergere su una candidatura come la sua. E’ sicuramente da ragionare ma Monica ha un profilo ecologista di sinistra, impegnata sui diritti civili e, non un fatto indifferente, conosce la città”.

Tobia Zevi e la battuta dei 7 nani

Da parte sua Tobia Zevi, fra i fondatori del Pd, ha lanciato la sua candidatura a sindaco della Capitale. “Credo che sia profondamente offensivo mortificare una classe dirigente e una generazione che da anni combatte una battaglia in solitaria per rimanere vivi politicamente in questa città”. Si riferisce al ritratto fatto da alcuni organi di stampa che avevano etichettato lui, e gli altri concorrenti alle eventuali primarie del centrosinistra, come i “7 nani”. D’accordo anche Massimiliano Smeriglio europarlamentare indipendente eletto nelle liste del Pd. “Intanto primarie sì, ma questo non lo dico da oggi. Non c’è bisogno di un uomo solo al comando, unto dall’alto, ma di un processo democratico e popolare”.

Smeriglio: sì alle primarie, non all’uomo solo al comando

“In più – aggiunge Smeriglio – se le primarie le ha fatte Prodi le possono fare tutti. Per questo è sbagliato parlare di 7 nani delle primarie”. E sui rapporti con i futuri concorrenti prosegue: “Noi di Liberare Roma abbiamo dialogato con Monica Cirinnà, ma guardiamo anche alle altre candidature. In ogni caso ci concentreremo sulle alleanze e sul processo democratico e ci guarderemo intorno per capire quali candidati potranno interpretare al meglio lo spirito di Liberare Roma. Personalmente mi interessa che ci sia una coalizione e una leadership in grado di affrontare certi temi”, conclude. Andrea Casu, segretario del Partito Democratico di Roma, pensa al dopo-Raggi.

Il Pd si organizza in funzione anti-Raggi

“In queste ore sto chiamando i segretari dei partiti, i capigruppo al Comune e i Presidenti dei Municipi con cui abbiamo costruito in questi anni di opposizione al fallimento Raggi le vittorie nei municipi. Ho intenzione di convocare la prossima settimana la riunione della coalizione di centrosinistra per costruire insieme la riscossa politica e civica della Capitale aprendoci al contributo delle energie civiche che in questi anni hanno lavorato in prima linea sul territorio. Le primarie sono nel nostro Statuto e nel Dna del centrosinistra, uno strumento utile al confronto delle idee e non solo alla scelta delle candidature che vogliamo mettere a disposizione di tutti i romani per costruire insieme la nostra proposta per il riscatto della città e di tutti i Municipi”.