Campidoglio, ora arriva l’ex Pci Gualtieri. Calenda si arrabbia, e la Raggi che fa?

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Ma insomma, che succede in Campidoglio? L’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri avrebbe dato la sua disponibilità per la sfida per la guida del Comune di Roma per il Pd. Lo confermano fonti del pd romano. A quanto apprende AdnKronos, la candidatura a Roma d Gualtieri per il Pd sarà al vaglio del partito romano e degli alleati. Non è escluso il possibile ricorso a eventuali primarie per la candidatura. Il Pd ha capito che ha Roma ci voleva una persona di calibro, e questo forse vuol dire che non appoggeranno la Raggi, ammesso che si candidi, almeno in prima battuta. Per quanto riguarda però le primarie, ci sono stati casi in cui il Pd non ha rispettato le indicazioni della base, perdendo credibilità, quindi forse è meglio che lascino perdere, come faceva il Pci.

Campidoglio, Gualtieri fa arrabbiare l’ex Pd Calenda

Gualtieri, considerato un grande economista, anche a Bruxelles, dove è stato eurodeputato, in realtà è laureato in Storia, e prima aveva fatto il classico al Visconti. Viene dal Pci e, quel che è peggio, da Romano Prodi, della cui cosiddetta commissione dei saggi aveva fatto parte. La sua candidatura ha fatto andare su tutte le furie l’autocandidato Carlo Calenda, ex europarlamentare con Pd, nel quale però è rimasto lo spazio di un mattino, giusto il tempo di candidarsi. “Mi sono candidato il 12 ottobre. Ho ritenuto di avvertire l’allora segretario Zingaretti per cercare di tenere unito il centrosinistra. Per la stessa ragione abbiamo partecipato a un tavolo di coalizione sparito nel nulla. In questo lungo periodo ho lavorato sul programma.

Calenda: il Pd vuole rompere, ci rivedremo a Filippi

Abbiamo incontrato 500 associazioni di cittadini e analizzato i problemi di Roma quartiere per quartiere. Ora apprendiamo dai giornali, altro che tavoli e dialoghi, dell’imminente candidatura di Gualtieri. Appare evidente la scelta di rompere. Ci confronteremo alle elezioni”, afferma inviperito il leader di Azione, Carlo Calenda. In realtà Calenda, protetto di Enrico Letta e Renzi, oltreché di Monti, non ha la benché minima speranza di affermarsi al Campidoglio, nemmeno per il ballottaggio. Sarebbe superato dal centrodestra, dal Pd, dalla Raggi e forse anche da Sgarbi. dovrebbe ritirare la sua candidatura, ma forse è meglio che la confermi, così potrebbe sgraffignare qualche centinaio di voti alla sinistra.

Intanto la Raggi si occupa di amenità e non dei problemi di Roma

E la Raggi? Intanto, dopo quattro anni di assoluta inattività, in queste ultime settimane sembra presa da un iperattivismo inauguratorio e nastrotagliante. Lampadine, sampietrini, sedicenti bonifiche di parchi, e altre amenità come la pedana dei vigili di piazza Venezia. “Qualche giorno fa, arrivando in Campidoglio, ho visto di nuovo in funzione la storica pedana dei vigili urbani che si trova in piazza Venezia – racconta il sindaco su Facebook -. Nel tempo la pedana è diventata un simbolo di Roma. Guardatela in queste immagini, sullo sfondo di una piazza completamente riqualificata e sempre più bella!”, scrive postando la foto della piazza. Bene, ma la domanda è come mai non era più in funzione. I problemi di Roma, dalla spazzatura ai cinghiali alle buche nelle strade, ai campi rom, permangono tragicamente invariati.

Raggi, ma come è finita sui due mandati? Che hanno deciso?

E poi, c’è la irrisolta questione del doppio mandato. La Raggi ne ha già fatti due, che facciamo? Come ha deciso il politburo grillino? Il sangue scorso tra 5Stelle e Pd romano non consente un’allenza, malgrado i tentativi di Zingaretti, ma non c’è dubbio che al ballottaggio – dove la Raggi non arriverà – i grillini si butteranno a sinistra, dove peraltro sono sempre stati. E allora? Allora il centrodestra deve presentare una personalità autorevole e capace, che consenta di battere tutti al primo turno. L’esperienza, ci auguriamo dovrebbe ben insegnare qualcosa…