Campo Romano-Casalotto, da discarica dimenticata a punto di accoglienza: luce accesa sul bene confiscato alla mafia

Il 31 luglio, nel quartiere Campo Romano – Casalotto, è stata accesa una luce concreta e simbolica su un’area per troppo tempo rimasta nell’ombra. Uno spazio confiscato alla criminalità organizzata, dimenticato e invaso dai rifiuti, è ora al centro di un processo di rigenerazione urbana e sociale.
A guidare questa trasformazione è stato il comitato di quartiere Campo Romano – Casalotto, che fin dal novembre 2022 ha lanciato le prime segnalazioni sul degrado dell’area. Il bene, assegnato anni fa al dipartimento politiche sociali, era di fatto inutilizzato e lasciato al degrado. Da allora è iniziato un dialogo costante con le istituzioni: sopralluoghi, richieste formali, incontri e, soprattutto, tanta determinazione civica.

Un primo passo grazie ai fondi per la sicurezza
Il cambiamento è arrivato grazie all’utilizzo dei fondi destinati alla sicurezza, impiegati per ripulire e illuminare l’area, dando il via a una vera e propria rinascita territoriale. Un esempio virtuoso di come anche risorse dedicate alla tutela dell’ordine pubblico possano essere usate in modo proattivo per la riqualificazione urbana e il recupero della legalità. “Questo è solo il primo passo di un percorso più ampio di rigenerazione urbana e sociale. L’obiettivo è restituire questo spazio in modo permanente alla comunità, trasformandolo in un luogo di incontro, cura e dignità. È la dimostrazione che anche i fondi per la sicurezza possono e devono servire a migliorare i territori e la qualità della vita dei cittadini”, ha dichiarato Barbara Funari, assessora alle Politiche sociali di Roma Capitale.
Fondamentale la collaborazione con la protezione civile di Roma Capitale, che ha garantito supporto logistico e operativo. In particolare, il ringraziamento va al direttore Giuseppe Napolitano, per la disponibilità dimostrata.
Il bene confiscato diventa punto sosta
Il sito rigenerato ospita in questi giorni le tende per i pellegrini del Giubileo dei Giovani diretti a Tor Vergata. Una destinazione temporanea, certo, ma densa di significato: da luogo sottratto alla mafia a spazio di accoglienza per i giovani della fede. “C’è ancora molto da fare, ma oggi è stato compiuto un passo nella direzione giusta. Grazie a chi ogni giorno si prende cura del territorio senza clamore, con passione e senso di giustizia”, ha aggiunto l’assessora Funari.
Un modello di rigenerazione partecipata
L’intervento nel quartiere dimostra quanto sia cruciale l’ascolto delle comunità locali e il ruolo dei comitati di cittadini nel segnalare, sollecitare e costruire soluzioni condivise. Il recupero dell’area di Campo Romano – Casalotto è un modello replicabile di rigenerazione partecipata, in cui le risorse pubbliche, se ben indirizzate, possono diventare strumenti di legalità e coesione sociale.



