Campo Testaccio, così stanno imbrogliando tutti

Si ingarbuglia sempre di più la telenovela che sta coinvolgendo campo Testaccio. Il glorioso rettangolo di gioco nel quale in pratica nacque e giocò l’AS Roma dalla fine degli anni 20 alla seconda guerra Mondiale. E che dopo anni di abbandono e incuria adesso i cittadini vorrebbero finalmente restituito al quartiere. Ma purtroppo a rallentare il tutto ci si è messa la (cattiva) politica con lo scontro tra Regione Lazio, comune grillino e Municipio a guida PD. Così il taglio del nastro che sembrava ad un passo si è nuovamente allontanato. Tra ripicche e veleni. Perché la Regione aveva trovato i soldi per realizzare l’opera, circa un milione di euro. E voleva affidare la gestione del campo all’Asp (ex Ipab) Asilo Savoia. Che già si occupa della palestra della legalità ad Ostia. E della squadra del Montespaccato. Ma all’improvviso il Campidoglio ha cambiato idea. E il capogruppo in commissione sport del M5S Angelo Diario ha presentato una mozione. Per dire in sintesi che ciò che bisognerà fare deve passare per il comune. E non per il Municipio. Di nuovo tutto fermo dunque. Con le proteste delle opposizioni. Fino alla commissione sport del 6 agosto scorso. Non risolutiva a quanto pare. E adesso anche il vecchio concessionario si fa sentire.

Alessandro Cochi (FDI), su campo Testaccio regna confusione da anni

Ormai sull’area di campo Testaccio regna confusione da anni. E a rimetterci sono solo i cittadini.  A dichiararlo è Alessandro Cochi, dirigente di Fratelli d’Italia. Che insieme al capogruppo in Municipio Stefano Tozzi e ai consiglieri comunali De Priamo e Figliomeni sta portando avanti una battaglia serrata per restituire il campo ai cittadini. Dal vecchio Piano PUP in poi si è fatta solo confusione, ha dichiarato Cochi a 7Colli. E l’intrusione a gamba tesa della Regione Lazio non ha certo migliorato le cose. Con l’idea di far gestire il tutto a una Asp (Ente morale per i servizi alla persona ndr). Mentre qui bisogna parlare solo di calcio. Nell’interesse del quartiere e di tutta la città. Ecco perchè l’idea di rivedere il progetto è giusta, conclude Cochi. Ma senza ulteriori perdite di tempo per i litigi tra PD e 5 Stelle. Che stanno solamente danneggiando i cittadini.

Anche il vecchio concessionario ha pronto un progetto. L’importante adesso è ripartire subito

E su campo Testaccio anche il vecchio concessionario del 2011 avrebbe un progetto già pronto. E magari anche fattibile, visto che più di altri conosce la situazione. Si tratta di Alessio di Curzio, titolare della AS Testaccio 68. Che oggi prende il nome di Stella Azzurra. E che si dice pronto a collaborare con il comune, se dovesse finalmente essere chiamato. Visto che la sua concessione e’stata sospesa, ma formalmente non dovrebbe essere mai decaduta. Anche di questo si è parlato nella commissione sport di ieri, alla presenza dell’assessore municipale del PD Monteverde e del presidente grillino Diario. Ma le distanze restano tutte, e adesso forse non resta che aspettare il nuovo voto in Aula Giulio Cesare. Che potrebbe davvero ribaltare tutto. Rimettendo direttamente in mano al comune di Roma questa delicata vicenda. Intanto le famiglie aspettano di far giocare qui i loro figli, e più di qualcuno ormai ha perso le speranze. E si considera giustamente imbrigliato e preso in giro.

https://angelodiario.com/2020/08/07/campo-testaccio-zingaretti-e-alfonsi-dimenticano-lattuale-concessionario/