Canone Rai, piace alla sinistra ma è tv commerciale
Quanto piace alla sinistra estorcere il canone Rai agli italiani per finanziare la propaganda rossa… Un carrozzone che potrebbe mantenersi con la pubblicità, oppure con la sola missione di servizio pubblico senza interruzioni spot. Invece si mischia tutto e Pantalone paga.
Di incredibile c’è anche altro sul canone Rai e sta nelle prese di posizione di chi di informazione pare capire ben poco. Tra questi Carlo Cottarelli, portato in Parlamento dal Pd, e diffusore di notizie avventate. Ha scritto su twitter il noto economista: “Col canone RAI in bolletta l’evasione è scesa dal 27% al 5% e si è potuto ridurre il canone del 21% dal 2015 (31% al netto inflazione). Giorgetti dice che l’anno prossimo “dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire”. Ce la mette lui la differenza o aumenterà il canone agli onesti?”. E’ una domanda del piffero, caro Cottarelli, perché il canone dalla bolletta dovrà uscire perché lo ha stabilito la vostra amata Europa.
Cottarelli ama il canone Rai
Il canone Rai è considerato onere improprio che mina la concorrenza del settore.
Piuttosto varrebbe la pena di domandarsi se per quell’imposta che paghiamo ogni anno, sia in contante o in bolletta, finanzi effettivamente un servizio pubblico. Se lo domandiamo agli italiani, tra servizio pubblico ed emittenza privata ormai non c’è più differenza.
Ormai è tv commerciale
C’è un mare di italiani che non vorrebbero pagare la tassa alla Rai per il solo possesso di un televisore. Dice l’azienda: ma sono abbonati. No, l’abbonamento dovrebbe essere una scelta libera, non obbligata.
Oggi più di ieri la Rai si comporta come una azienda commerciale. Metterla sul mercato pubblicitario, dunque, non dovrebbe rappresentare un ostacolo, se non per la concorrenza. Ma in questo caso ci chiediamo: ma il problema è la Rai o Mediaset? Con il canone chi è che si deve tutelare?
È la solita, sinistra, ambiguità da cui pare non si possa uscire. Ma Pantalone continua a pagare ed è sempre meno giusto.