Caos carceri, in sei mesi quasi 500 aggressioni dei detenuti alla Polizia penitenziaria

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La polizia penitenziaria ‘’è attrice della sicurezza’’, e ‘’ha contribuito a tenere in piedi lo Stato in momenti drammatici della Storia nazionale’’. Lo ha sottolineato Carlo Renoldi, capo del Dap, ieri alla cerimonia per i 205 anni della fondazione della polizia penitenziaria. ‘’Quelli dell’attacco del terrorismo e della mafia al cuore dello Stato, quando le donne e gli uomini dell’amministrazione cadevano sotto il piombo e altri, con dedizione e coraggio, prendevano il loro posto – ha ricordato – E, ancora, quelli dell’emergenza pandemica, a cui abbiamo pagato il tributo di molte vite spezzate dal Covid, 16 per la sola Polizia penitenziaria, in un momento in cui la paura diffusasi nelle nostre carceri sembrava in grado di travolgerci, Solo grazie alla forza paziente e all’abnegazione dei nostri operatori, è stato possibile gestire, sia pur con fatica’’

La polizia penitenziaria, ha detto ancora il capo del Dap, ha una sua ‘’specificità che ci rende così particolari. Quella che ci impone di stare, negli istituti, insieme alle persone detenute, di entrare in relazione con loro per conoscerle, in una grande scommessa che ha ad oggetto l’uomo’’.

La Uilpa: perché volevano tenere nascosti i dati?

“Dal 1° gennaio al 26 giugno 2022 sono stati 493 gli episodi di aggressione di detenuti nei confronti di appartenenti alla Polizia penitenziaria, conteggiando solo quelli più gravi. Ossia il 24,2 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando le aggressioni erano state 397. Numeri, in entrambi i casi, ufficializzati dal ministro della Giustizia, Marta Cartabia, durante la celebrazione dell’Annuale del Corpo di polizia penitenziaria tenutasi nell’Aula Magna della Scuola di formazione e aggiornamento “Giovanni Falcone” di Roma. A tenere il tragico conto è Gennarino De Fazio, Segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Siamo grati al ministro Cartabia per aver comunicato il numero delle aggressioni, visto che il Dipartimento dell’smministrazione penitenziaria (Dap) non ce lo ha comunicato.

Il sindacato della Polizia penitenziaria accusa i dirigenti

Adducendo motivi di ordine e sicurezza pubblici che ne impedirebbero l’ostensione. Chissà per quale recondita ragione, però, lo stesso dato può renderlo pubblico la Guardasigilli. In verità, abbiamo il forte sospetto che il Dap si vergogni del numero degli operatori aggrediti, in costante crescita, e rispetto al quale non si promuovono tangibili azioni di contrasto”, aggiunge il sindacalista. “Del resto, anche la cerimonia dell’Annuale ci è parsa molto in sordina, quasi nascosta, improvvisata già a partire dagli inviti. Addirittura, con il sistema audiovisivo che si inceppava a ripetizione un po’ come se fosse la festa di una bocciofila. Basti pensare che la notizia non è stata neppure riportata sui siti internet e sui social istituzionali”, prosegue il Segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“Siamo avviliti e delusi, così come lo sono gli appartenenti al Corpo che rappresentiamo. Il diuturno sacrificio di 36.388 donne e uomini della Polizia penitenziaria merita certamente dirigenti e politici migliori”, conclude De Fazio.