Caos sulla Metromare, treni fermi per rami sui binari: domenica da incubo tra Roma e Ostia

Metromare

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Una domenica da dimenticare per pendolari, turisti e vacanzieri diretti verso il litorale romano. La linea Metromare (ex Roma-Lido) si è fermata completamente nella mattinata di domenica 15 giugno, nel tratto compreso tra le stazioni di Acilia e Colombo, a causa della caduta di rami sui binari. Un episodio che ha mandato in tilt i collegamenti ferroviari tra Roma e Ostia, in una delle giornate solitamente più trafficate della stagione estiva.

Metromare interrotta: collegamento Roma-Ostia nel caos

Il guasto ha generato forti disagi fin dalle prime ore del mattino. A nulla sono servite le navette sostitutive messe in campo: pochi mezzi, percorsi alternativi congestionati e indicazioni poco chiare hanno creato ulteriore confusione tra i viaggiatori. Non confidate sul passaggio delle navette sostitutive-bandierina”, ha scritto in una nota il comitato pendolari Roma-Lido, suggerendo alternative come le linee bus 070 da Eur Fermi e 04 da Acilia per raggiungere Ostia. Un disservizio che si inserisce in un quadro già altamente compromesso. Anche nella giornata di sabato, la Metromare aveva registrato disagi con soppressioni parziali e guasti tecnici che hanno costretto i passeggeri a scendere dai treni in corsa.

Un servizio in crisi cronica

Non è una novità: la Metromare vive da anni una situazione critica, peggiorata negli ultimi mesi nonostante le promesse di rilancio. Nel solo mese di maggio, secondo i dati raccolti dai comitati dei pendolari, le corse straordinarie sono crollate a 353 (contro le 518 di aprile), con una percentuale di ritardi e soppressioni che – considerando anche quelle straordinarie – è salita dal 15,1% di aprile al 17,5% di maggio. Treni vecchi, guasti frequenti, clima invivibile a bordo. Non sono mancati i malori tra i passeggeri, causati da condizionatori malfunzionanti che riversano acqua di condensa all’interno dei vagoni, creando disagi e pericoli.

Cotral ritira i treni MA200: “Non sono affidabili”

Una delle novità più significative delle ultime settimane riguarda la decisione di Cotral di ritirare dal servizio i treni MA200, giudicati poco affidabili sia dal punto di vista tecnico che della sicurezza. Nonostante fossero stati sottoposti a revisione generale, i convogli non hanno fornito garanzie sufficienti e, di fatto, sono stati accantonati definitivamente, con pesanti ripercussioni sul già fragile sistema di trasporto della Metromare. Nel frattempo, il tanto atteso convoglio CAF proveniente dalla Metro A, che doveva essere inserito sulla Roma-Lido, giace inutilizzato da oltre un anno nel deposito di Magliana, bloccato da lungaggini burocratiche e dalla mancata acquisizione ufficiale da parte della Regione Lazio.

Treni nuovi all’orizzonte? Più no che sì

Le notizie sull’arrivo dei nuovi treni – che avrebbero dovuto rappresentare la svolta per la Roma-Lido – si fanno sempre più nebulose. Secondo fonti interne, l’intera fornitura rischia di finire in tribunale, con la possibilità concreta che i nuovi convogli non arrivino mai. A quel punto, i pendolari resteranno a contare su pochi treni usurati e carichi di chilometri, sempre più soggetti a guasti e ritardi.

Ritardi, corse soppresse e poca trasparenza

Anche sul fronte della trasparenza dei dati, Cotral non brilla. Il comitato pendolari segnala come l’azienda non abbia ancora fornito gli orari effettivi di arrivo dei treni, limitandosi a comunicare quelli di partenza. “Forse perché si scoprirebbe che la percentuale di ritardi si avvicina al 100%”, ironizza amaramente il comitato.

In numeri, a maggio sono state effettuate 3.429 corse contro le 3.511 di aprile, con ritardi ufficiali al 10,3%, soppressioni stabili allo 0,3% e una riduzione apparente dei disservizi. Ma, includendo le corse straordinarie soppresse, il dato sale a un preoccupante 17,5% di criticità complessive.

Una linea al collasso

La Metromare si conferma, ancora una volta, una delle linee più critiche d’Italia, emblema di un trasporto pubblico regionale in difficoltà strutturale. Tra mezzi insufficienti, guasti continui, soppressioni impreviste e promesse disattese, la speranza di un rilancio concreto appare sempre più lontana. E mentre le istituzioni parlano di investimenti e piani futuri, i cittadini continuano a viaggiare – quando va bene – su binari logori, su treni che sembrano usciti da un’altra epoca.