Capena, giostraio ucciso alla sagra dell’uva: dietro la morte di Luigi Cena spunta l’ipotesi di una faida familiare

Luigi Cena

Non una rissa qualsiasi, ma una faida familiare sfociata in tragedia. È questa l’ipotesi che si fa sempre più strada dietro la morte di Stefano “Luigi” Cena, il giostraio di Capena morto dopo nove giorni di agonia all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
La sera del 5 ottobre, durante la sagra dell’uva, il 65enne era stato picchiato a sangue in piazza Civitucola, sotto gli occhi della gente. Una violenza brutale, nata da una discussione per pochi spiccioli, ma che potrebbe addirittura nascondere rancori e tensioni radicate nel tempo dentro la stessa famiglia.

La lite per un gettone e la spirale di violenza

Tutto sarebbe iniziato per una banale discussione legata al pagamento di un gettone per salire sul “disco volante”, una delle attrazioni gestite da Cena. Tra i ragazzi che si trovavano davanti alla giostra, però, ci sarebbe stata anche una nipote dell’uomo.
Da lì, le parole si sarebbero trasformate in urla, e poi in calci e pugni. C’è quindi da capire se la lite che si è generata ed è poi degenerata in un pestaggio feroce sia quella familiare o legata ad altro.
Secondo i primi riscontri dei carabinieri di Monterotondo, coordinati dalla Procura di Tivoli, il gruppo che ha colpito Cena sarebbe composto da almeno otto persone, sei delle quali già identificate.

“Preso da dietro, da vigliacchi”

Lo hanno preso da dietro e gli hanno spaccato la testa sull’asfalto”, raccontano alcuni familiari dell’uomo. Un testimone oculare ha riferito che uno degli aggressori avrebbe addirittura preso la rincorsa prima di colpirlo. Cena è stato trovato a terra, privo di sensi, con gravi traumi cranici. È morto dopo nove giorni di coma. Inizialmente si era parlato di rissa e lesioni gravi, ma il fascicolo è stato aggiornato in omicidio in concorso. Nove gli indagati, tra cui anche una giovane donna.

Gli investigatori stanno analizzando le telecamere di sorveglianza installate nell’area giochi e i video girati da alcuni presenti con il cellulare. Gli inquirenti stanno verificando anche eventuali legami tra i coinvolti e vecchie tensioni interne alla famiglia. A Capena, però, prevale il silenzio. “Era conosciuto da tutti. Sempre sorridente, sempre pronto a lavorare nelle fiere. Nessuno meritava una fine così”, dicono soltanto.

Lutto cittadino

Stefano “Luigi” Cena era un volto familiare in tante sagre del Lazio, e tutti ricordano il suo modo semplice di attirare la gente: “Giù il gettone ragazzi, che si vola!”. Per lui il Comune di Capena ha proclamato una giornata di lutto cittadino e questa sera è prevista una fiaccolata silenziosa per ricordarlo.