Capone (Ugl): “Rinnovare subito il contratto della sanità privata”

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L’Ugl col segretario Capone in difesa della sanità privata. “Non è accettabile che dopo 14 anni di trattative resti ancora in bilico la definizione del rinnovo contrattuale Ccnl sanità privata Aiop–Aris”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, in merito alla mancata ratifica del Ccnl dei professionisti della sanità privata italiana. Che ha proseguito: “È un comportamento inaccettabile che coinvolge oltre 100mila lavoratori che, al pari dei loro colleghi del settore sanitario pubblico, sono stati preziosi per affrontare l’emergenza Covid-19.

Capone: coinvolti oltre centomila lavoratori

Nonostante tutto, viene loro negato il diritto al rinnovo di un contratto nazionale scaduto ormai da 14 anni. Si tratta di aver ignorato 3 anni di trattative sindacali e le pre-intese raggiunte nei mesi scorsi. L’Ugl vigilerà affinché si arrivi presto ad una soluzione per tutelare i lavoratori del settore”. Protestano anche altri sindacati di categoria. “E’ una vera vergogna. E’ il paradosso della sanità: il privato che svolge un servizio pubblico per conto delle Regioni, ma pensa di fare profitto sulle spalle dei lavoratori.

Presidio dei sondacati al parlamento

Non rinnovano i contratti da 14 anni, ora le Regioni devono fare una revisione degli accreditamenti. Chi non è in regola con i rinnovi dei contratti e non applica i salari in parità con i dipendenti della sanità pubblica non può essere accreditato con il servizio sanitario regionale”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Fp Lazio Roberto Chierchia, dal presidio nazionale di protesta contro la mancata ratifica da parte dell’Associazione religiosa istituti socio-sanitari (Aris) e l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) del rinnovo del contratto della sanità privata in piazza Montecitorio a Roma.

Verso uno sciopero nazionale

La protesta riguarda la mancata firma definitiva sulla preintesa, sottoscritta il 10 giugno scorso, del contratto della sanità privata, atteso da 14 anni. Una scelta, quella di Aris ed Aiop, affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “vergognosa, perpetrata sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Ora non ci rimane che la lotta e questo di certo non ci spaventa”, hanno detto i sindacati, ribadendo che si andrà verso uno sciopero nazional.