Carburanti, aumenti senza fine e motivo: Giorgetti: avviata un’indagine della Guardia di Finanza

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Carburanti, prezzi incontenibili. Si torna a salire sulla rete carburanti. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso ieri con il segno più sulla benzina, Eni aumenta di due centesimi i prezzi raccomandati di benzina e diesel. In attesa di recepire i nuovi movimenti, i prezzi praticati alla pompa mostrano lievi assestamenti al rialzo in particolare sul diesel. “E’ stata avviata ed è attualmente in corso, un’indagine conoscitiva, avvalendosi del supporto operativo della Guardia di finanza. Indagine finalizzata a verificare anomalie sull’andamento dei prezzi dei carburanti praticati nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale dei medesimi prodotti”. Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti nel corso del Question Time.

Nuovo aumento dei prezzi dei carburanti

Il prezzo della benzina, sottolinea il ministro, “ha subito un nuovo aumento che è da imputare principalmente all’aumento della quotazione internazionale del prodotto raffinato. E, di conseguenza, al margine di raffinazione che è più che raddoppiato rispetto a metà aprile e più che quadruplicato rispetto all’inizio dell’anno”. Relativamente all’andamento del prezzo del gasolio “si sono rilevate elevate tensioni coincidenti con lo scoppio del conflitto russo-ucraino che hanno portato il margine di raffinazione su valori cinque volte superiori a quello di inizio anno”.

Dalla guerra incertezza sull’approvvigionamento dei carburanti

La congiuntura dei mercati internazionali dei prodotti raffinati, invero, sottolinea Giorgetti, “è condizionata da numerosi fattori. Tra cui l’importazione di petrolio dalla Russia. Infatti, lo scoppio del conflitto Russo-Ucraino ha causato un’incertezza sulla continuità degli approvvigionamenti, accresciuto anche dal dibattito sulle sanzioni. Tali fattori – contrastati nell’immediato dalla politica di calmierare i prezzi riducendo le accise – continuano tuttavia a incidere sull’aumento del prezzo. Aumentando in particolare il differenziale tra il “costo della materia prima” (petrolio) e “prezzo internazionale del prodotto raffinato” (Platts), ossia il margine di raffinazione”.