Carburanti, Draghi fermi la pericolosissima escalation di prezzi dovuti alle troppe speculazioni

carburanti in aumento (2)

“Carburanti, è emergenza nazionale. Il Governo deve bloccare le speculazioni, mettendo un tetto ai prezzi. O, meglio ancora, tornando ai prezzi amministrati fino a che non sarà finita questa escalation pericolosissima. Non può aspettare la scadenza dell’8 luglio, ma deve alzare subito la riduzione delle accise di almeno altri 10 cent e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”. E’ quanto scrive in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, nel commentare i dati allarmanti sui prezzi dei carburanti. “La benzina – ricorda – sfonda quota 2 euro e il gasolio la soglia di 1,9 euro. Sia per la benzina che per il gasolio si tratta del quarto maggior rincaro settimanale di sempre, ossia dall’inizio delle serie storiche.

Paurosi aumenti dei carburanti in pochissimi giorni

In soli 7 giorni, infatti, la benzina aumenta di oltre 7 centesimi al litro, pari a 3 euro e 69 cent per un pieno di 50 litri, il gasolio ha un balzo di oltre 8 cent al litro, 4 euro e 19 cent a rifornimento. Il primato dei rialzi settimanali resta quello del 14 marzo 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, quando in soli 7 giorni la benzina è salita di 23,144 centesimi e il gasolio di 32,53. Al secondo posto il salto del 12 dicembre 2011 per via dell’entrata in vigore della famosa stangata del Salva Italia di Monti che alzò le accise, al 3° posto il primo dato utile dopo l’invasione dell’Ucraina, quello del 7 marzo 2022, con un incremento di 8,428 centesimi per la benzina e 8,886 per il gasolio, appena sopra il volo di oggi”, prosegue Dona.

Dall’inzio dell’anno aumenti di oltre il 20 per cento

“Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 16 cent in più, con un rialzo dell’8,9%, pari a 8 euro e 22 cent per un pieno da 50 litri. Mentre il gasolio è maggiore di oltre 21 cent al litro, con un volo del 12,4%, pari a 10 euro e 65 cent a rifornimento. Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è salita del 17,1%, pari a 14 euro e 73 cent per un pieno di 50 litri, 354 euro su base annua, il gasolio è aumentato del 22,1%, 17 euro e 50 cent a rifornimento, equivalenti a 420 euro annui”, conclude Dona.

La protesta di Partitalia

Da parte sua l’associazione delle Partite Iva Partitalia ha commentato sulla sua pagina Facebook. “Il rialzo dei prezzi sul carburante continua. Questo aumento è ormai insostenibile per la grande maggioranza delle famiglie italiane. Inaccettabile. Da gennaio la perdita di potere d’acquisto derivata dall’aumento dei prezzi è di circa 1.240,80 euro. Quanto dobbiamo aspettare prima che si agisca per contenere la situazione?”