Carceri, a Roma “licenzia-premio” per i detenuti in semilibertà

carceri di rebibbia

Carceri, dopo la grande rivolta si corre ai ripari. Con un rimedio peggiore del male. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma infatti “ha disposto, a decorrere da ieri, una licenza di quindici giorni per tutti i detenuti in semilibertà, che quindi non avranno più necessità di rientrare in carcere la sera”. Lo ha annunciato Stefano Anastasìa, Garante delle persone private della libertà del Lazio.

Carceri, il governo ascolta i violenti

“In questo momento così delicato serve il massimo sforzo di coordinamento tra le istituzioni e gli operatori sul campo per riportare serenità nel mondo penitenziario e assicurare le misure necessarie alla prevenzione della diffusione del coronavirus in carcere” , ha sottolineato.  Per questo, “pur nella delicatezza del frangente, lunedì scorso abbiamo tenuto una prima riunione, presso il Tribunale di sorveglianza di Roma. Poi si è riunito online il coordinamento dell’Osservatorio regionale per la sanità penitenziaria che ha condiviso delle linee guida di prevenzione che verranno inoltrate a tutti gli istituti nei prossimi giorni.

Videocolloqui e monitoraggi agli ultra 65enni

La presidente del Tribunale di Sorveglianza, inoltre, ha reso noto Anastasìa, “ha chiesto a tutti gli Istituti penitenziari di monitorare i detenuti con età superiori ai 65 anni che presentino patologie in corso di tipo respiratorio o cardiologico. Infine, l’amministrazione penitenziaria sta provvedendo ad attrezzare gli istituti alla effettuazione dei videocolloqui e delle telefonate supplementari raccomandate dal decreto-legge di domenica scorsa in sostituzione dei colloqui in presenza, che restano sospesi fino al prossimo 22 marzo.

Centomila mascherine per i penitenziari

Inoltre sono in corso di distribuzione le mascherine che dovrebbero proteggere i detenuti dal contagio proveniente dai contatti con l’esterno”. “Certamente non tutti i problemi presenti e prossimi saranno così risolti. Ma questi sono segnali di attenzione alla difficile condizione dei detenuti di tutte le istituzioni coinvolte. Speriamo che questo possa contribuire a rasserenare gli animi – ha concluso il garante del Lazio – e consentire di adottare le ulteriori misure che saranno necessarie alla tutela della salute dei detenuti”.

Polemica sulle mascherine nelle carceri

E sulla questione delle mascherine c’è polemica. Nelle carceri infatti arriveranno circa 100mila mascherine, che sono in fase di smistamento ai Provveditorati. Lo riferisce il ministero della Giustizia, Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, nell’aggiornamento sulla situazione nelle carceri dopo le proteste dei giorni scorsi.  Inoltre, la Protezione Civile ha inserito anche le carceri fra i destinatari del milione di mascherine che sono in distribuzione sull’intero territorio nazionale.

Salvini: le mascherine vadano a poliziotti e pompieri

La Lega sottolinea: “E’ prioritaria la tutela di Forze dell’ordine e operatori sanitari. Bene la distribuzione di 100mila mascherine, ma la priorità assoluta va data a chi si occupa della sicurezza e della salute degli italiani. Non sempre, in questi giorni drammatici, hanno equipaggiamenti all’altezza”. Lo dice il deputato leghista Nicola Molteni. E Matteo Salvini aggiunge: “Io mi occuperei di mascherine per poliziotti e pompieri, prima di mandarle in carcere”.

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Commenti

  • Giorgio scrive:

    Maledetti piddini corrotti!

    Avete chiuso ospedali e aperto i porti alla marmaglia di tutto il mondo.
    I culo dovremmo aprirvi.