Carceri, aumentano le tensioni nell’inerzia dell’amministrazione e del ministero della Giustizia

polizia penitenziaria

Aumentano le aggressioni nelle carceri italiane. Resta alta tensione nella Casa Circondariale Pescara, dove pochi giorni fa un agente di Polizia Penitenziaria nuovamente aggredito da un detenuto durante il servizio. “Questa mattina c’è stata un’altra aggressione”, denuncia il segretario regionale per l’Abruzzo del Sindacato Sappe, Giuseppe Ninu, ricostruendo quanto avvenuto. “Nella III Sezione detentiva penale, un detenuto italiano con problemi psichici è andato in escandescenza per futili motivi e ha aggredito un agente di Polizia Penitenziaria spingendolo sopra la scrivania del box sezione e prendendolo poi per il collo nel tentativo di strangolarlo. Provvidenziale – racconta – è stato l’intervento di altri poliziotti e di alcuni detenuti, che sono intervenuti in difesa del poliziotto. L’agente, scioccato dall’evento, è al Pronto soccorso”.

Servono urgenti provvedimenti per fermare la spirale di tensione nelle carceri

Ninu ricorda come “tutto il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio in Abruzzo chiede maggiori tutele”. Donato Capece, segretario generale Sappe, giudica la condotta del detenuto di Pescara “un evento irresponsabile e gravissimo. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori, come dimostra quel che è avvenuto in pochi giorni nel carcere di Pescara”. Capece denuncia, infine, che nel solo anno 2021 si sono registrate 1.087 aggressioni contro poliziotti penitenziari, 334 risse, 750 incendi dolosi, 1.274 rinvenimenti di telefoni cellulari e/o Sim e 528 di sostanza stupefacenti.

Ecco le cifre impressionanti nelle carceri italiane

E poi, 5.628 segnalazioni per violenze, minaccia, ingiuria, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, “le nostre donne e i nostri uomini non hanno neppure uno straccio di Taser per difendersi dalle aggressioni dei detenuti violenti”. Detenuti che, sempre lo scorso anno, hanno ricevuto 12.154 procedimenti disciplinari per inosservanza ordini, 9.369 per atteggiamenti offensivi, 5.752 per intimidazione/sopraffazione di altri detenuti. Poi, 3.195 per appropriazione/danneggiamento beni amministrazione e 423 per promozione di disordini e/o sommosse. “Di fronte a queste dati catastrofici e all’inerzia dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia, si aspetta il morto prima di assumere quei provvedimenti urgenti e non più rinviabili che sollecitiamo da mesi?”.