Carceri, fuoco e fiamme a Regina Coeli per una folle protesta dei detenuti

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Ancora un grave fatto violento all’interno delle carceri laziali, segnatamente nella struttura detentiva di Regina Coeli. Il fatto avrebbe avuto tragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale. La denuncia è di Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Il quale ricostruisce quel che è avvenuto oggi nella struttura carceraria di via della Lungara. “Oggi un detenuto italiano ha incendiato la cella dove era ubicato con altri due. Quattro agenti e un ispettore sono prontamente intervenuti per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella, che era satura di denso fumo nero, i tre detenuti che nel frattempo si erano barricati in bagno armati di bastone.

Il secondo episodio del genere in pochi giorni

Il detenuto ha poi aggredito con calci pugni e sputi gli operanti che, per fortuna, non hanno riportato lesioni. È il secondo episodio nel giro di pochi giorni e per le medesime motivazioni, ossia ottenere il trasferimento in un altro carcere”. Somma ricorda che “la settimana scorsa un altro giovane detenuto italiano (poi trasferito d’urgenza a Velletri) ha dato in escandescenze, distrutto tutte le suppellettili della cella dove si trovava con altri due. E poi reso completamente inagibili altre due celle, (distruggendone muri, pavimento e bagno) dove era stato ubicato in regime di rischio e sorveglianza a vista. Infine, ha poi aggredito un agente minacciandolo con  una lametta al collo. Anche in questo caso nessun ferito grazie alla prontezza degli agenti. La situazione a Regina Coeli è molto critica e servono urgenti provvedimenti”.

Il Sappe da mesi denuncia la tensione delle carceri

Il segretario generale del sindacato Sappe Donato Capece esprime “solidarietà ai poliziotti intervenuti. Urgono interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri italiane, del Lazio e in particolare a Regina Coeli”. Capece ricorda che da mesi il Ssppe “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti. E la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Tutto ciò è sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei Baschi Azzurri”.

E’ ora che il ministero della Giustizia si svegli

“Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa e, come dimostra quel che è avvenuto a Regina Coeli. Gli eroici poliziotti penitenziari rischiano davvero la vita per fronteggiare la follia criminale di certi delinquenti che anche in carcere non si fanno scrupoli di mettere a repentaglio la vita delle persone”, conclude. “E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. Da qui l’appello del Sappe al Ministero della Giustizia per solleciti interventi per il reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Regina Coeli.