Carceri fuori controllo: africano aggredisce a Regina Coeli e domani protesta all’Ucciardone

Carceri italiane fuori controllo. “Ieri pomeriggio, nella VII sezione dell’Istituto romano di Regina Coeli, un detenuto trentenne di origini africane ha aggredito due poliziotti penitenziari. Provocando loro rispettivamente la rottura del naso e la frattura delle costole”. Lo denuncia il Segretario nazionale e regionale del Lazio Sappe Maurizio Somma. “Il detenuto, in stato di completa agitazione, ha iniziato distruggendo la cella e procurandosi profonde ferite da taglio per poi scagliarsi contro due agenti di Polizia Penitenziaria lì presenti e che hanno riportato rispettivamente 25 giorni di prognosi per la rottura del naso e 20 giorni per la frattura delle costole”. “Il carcere – aggiunge Somma – è una realtà estremamente complessa dove è indispensabile la presenza di personale di Polizia Penitenziaria, in tutti i suoi ruoli.
I sindacati protestano per la situazione nelle carceri
E le piante organiche degli Istituti penitenziari del Lazio meritano una attenta rivisitazione. Per meglio assicurare le risorse necessarie a garantire l’ordine e la sicurezza nel contesto delicato del sistema penitenziario. Un particolare plauso da parte del Sappe al personale di Polizia Penitenziaria intervenuto”. Intanto si apprende che protesteranno domani, con un sit in dalle 10 del mattino, gli agenti della polizia penitenziaria del carcere Ucciardone di Palermo davanti la casa circondariale di Palermo. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati di categoria per protestare “contro la inaccettabile inerzia della direzione dell’Ucciardone rispetto alla gravissima carenza di personale e all’emergenza. Soprattutto sulle aggressioni subite dai poliziotti e, in particolare, rispetto ai recenti eventi critici che si sono verificati”.

L’inerzia delle direzioni delle carceri
“La politica penitenziaria – proseguono i sindacati – sta compromettendo seriamente l’ordine e la sicurezza dell’Istituto Penitenziario. A discapito dell’incolumità fisica e psicologica del personale della polizia penitenziaria. Le condizioni di estremo disagio risentite dai colleghi e la grave compromissione della sicurezza dell’istituto, sono ancor più aggravate da una intollerabile compressione delle relazioni sindacali. E anche compressione dei diritti dei lavoratori. La grave carenza di personale di polizia, gravata pure da numerosi distaccati e/o impieghi provvisori incaricati dagli uffici superiori, hanno portato a questo stato di agitazione di agitazione del personale. E anche a interrompere tutte le trattative a livello locale, con la direzione dell’istituto penitenziario palermitano”.