Carceri fuori controllo, un suicidio e un incendio: cosa si aspetta a costruirne di nuove?

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Ancora un episodio drammatico in un carcere abruzzese. Nella giornata di ieri, un giovane detenuto italiano, originario di Teramo e con problemi di natura psichiatrica, si è suicidato impiccandosi nella sua cella del carcere di Pescara. Lo comunica il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe. “Come sapete, abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe. Capece sottolinea come “il pur tempestivo intervento degli agenti non ha potuto evitare che il ristretto riuscisse a togliersi la vita”. Per il Sappe, “la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena. E, al suo interno, del ruolo del carcere.

Espellere i detenuti stranieri dalle carceri italiane

Non solo. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni”. “Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene. Come chiediamo anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari”, denuncia Capece. Che si appella al ministro Carlo Nordio: “Serve un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese. E’ necessario prevedere un nuovo modello custodiale.

Necessarie nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria

Ne abbiamo parlato in un recente incontro con il sottosegretario alla Giustizia Del Mastro, che ci è sembrato particolarmente sensibile. A lui abbiamo ribadito che tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori”. “Mi riferisco – spiega – alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai precedenti vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia. Confidiamo dunque che ora si vedano finalmente fatti concreti”.

Detenuto appicca il fuoco nell’infermeria del carcere

Invece “nel carcere Bolognese della Dozza sono arrivati i vigili del fuoco per aiutare a spegnere un vasto incendio nel reparto infermeria, causato da un detenuto che, nel pomeriggio di oggi, ha dato fuoco al materasso della cella”. Lo affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale, sottolineando che “il personale di polizia penitenziaria, correndo gravi rischi per l’incolumità personale, ha dovuto evacuare l’intero reparto. Al momento non ci risultano persone intossicate”.