Caro carburanti, è corsa senza fine: quasi 400 euro l’anno. Il governo intervenga subito

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“Aumenti settimanali da primato, un autunno caldo sul fronte dei prezzi dei carburanti. Il Governo deve intervenire immediatamente riducendo le accise. La benzina, arrivando a 1,713 euro al litro, segna un incremento settimanale pari a 1 euro e 31 cent per un pieno da 50 litri, un nuovo record dal 13 ottobre 2014, ossia esattamente 7 anni fa, quando svettò a 1718 euro al litro. Il gasolio, toccando i 1,567 euro al litro, eguaglia il valore massimo del 22 ottobre 2018, 3 anni fa. Mentre per il Gpl, ora bisogna tornare addirittura al 10 marzo 2014 per trovare un valore più alto. In un anno il Gpl è più caro del 32,3%”. Ad affermarlo in una nota è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale Consumatori.

Carburanti, oltre 13 auro in più per un pieno

Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, salgono ancora i prezzi dei carburanti, che si attestano, in modalità self service, a 1,713 euro al litro per la benzina, a 1,567 euro per il gasolio e a 0,783 euro per il Gpl. “Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia in poco più di 9 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 13 euro e 58 cent per la benzina e di 12 euro e 40 cent per il gasolio. Con un rialzo, per entrambi, del 18,8%.

0Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 326 euro all’anno per la benzina e 298 euro per il gasolio”, sottolinea Dona. “In un anno, dalla rilevazione del 12 ottobre 2020, un pieno da 50 litri costa 16 euro e 22 cent in più per la benzina e 15 euro e 31 cent in più per il gasolio. Un balzo che equivale, su base annua, a una stangata di 389 euro per la benzina e a 367 euro per il gasolio”.

Il Codacons: tagliare le anacronistiche accise sui carburanti

Una stangata da 390 euro annui a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento. Lo afferma il Codacons, commentando il nuovo balzo dei prezzi dei carburanti alla pompa. “Oggi benzina e gasolio costano rispettivamente il 23,4% e il 24,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020”, spiega il presidente Carlo Rienzi. ”Un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti”. “Basti pensare che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma. E i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori. Rivolgiamo oggi un appello al premier Draghi affinché, dopo le bollette di luce e gas, intervenga anche su benzina e gasolio, tagliando le accise anacronistiche e riducendo l’Iva”.

La benzina tassata per oltre il 60 per cento

”La tassazione sulla benzina raggiunge infatti oggi il 60,6%, e senza un intervento del Governo si registrerà una fiammata dei prezzi al dettaglio con conseguenze negative sul tasso di inflazione e sui consumi delle famiglie”, conclude il Codacons.