Senza casacca di governo, Brunetta, Gelmini, (e Carfagna?) se ne vanno

Casacca governo

Senza parole; quei ministri che cambiano casacca perché cade il governo dove stavano seduti, lasciano davvero basiti. L’amore per la poltrona più forte del partito da cui hanno ricevuto prebende e privilegi per decenni.

Sarebbe bastato dire: non condivido, non mi venite più a parlare di ricandidarmi. Amaro, ma leale. Invece la sceneggiata dell’addio nel nome di Draghi.

Senza più casacca di governo …

Renato Brunetta e Maria Stella Gelmini (e Mara Carfagna con più garbo) hanno preso a schiaffi Forza Italia e il centrodestra. E Silvio Berlusconi. La casacca di governo era più forte dell’appartenenza politica. Senza ministero non campano. È la caduta di ogni valore, altro che salvinismo, sovranismo, e altro di cui cianciano da ieri. Avrebbero potuto convincere il loro amato premier, Draghi appunto, ad accettare la proposta del centrodestra di ripartire con un nuovo governo senza i Cinquestelle. Forse temevano anche senza le loro presenze personali. 

Parlo di  persone che ho incontrato varie volte nella mia vita e che ho apprezzato in diverse occasioni, anche se non proprio in tutte. Sicuramente non in questa in cui dicono addio al partito e allo schieramento che li ha spesso individuati come riferimenti comuni all’intera coalizione.

Brunetta e Gelmini ora piagnucolano. E pure Carfagna

Probabilmente sapevano che Draghi avrebbe preso a sganassoni in aula il centrodestra di governo. E hanno acconsentito. Se invece non lo sapevano, avrebbero dovuto essere i primi a indignarsi con l’ex premier per quello che si è permesso di dire al Senato. Invece no, si mettono ad attaccare quelli che avrebbero dovuto rappresentare in Consiglio dei ministri.

Ora invece piagnucolano. Non siamo cambiati noi, è cambiato il partito. Oppure cambia il governo dopo il voto, questa è la realtà.

Chissà, forse troveranno una casa nuova, altri corteggiatori. Al centro o a sinistra. E daranno l’ennesimo, triste spettacolo nel nome della politica dei voltagabbana.

Anche per questo è giusto andare a votare. Sperando che la riduzione dei parlamentari porti con sé e con le sue liste la fine del trasformismo. Non serve la casacca di governo.