Casamonica, Lega all’attacco. Raggi e Pd muti

Sinistra silente sui Casamonica che escono dal carcere grazie a Bonafede. Pure la Raggi tace. E si arrabbia il segretario regionale della Lega, Francesco Zicchieri.

”Con la scusa del coronavirus, centinaia di detenuti sono stati scarcerati e sono cosi’ tornati a casa ai domiciliari. Il tutto e’ avvenuto senza analizzare lo spessore criminale dei singoli beneficiari, tanto che tra i destinatari del provvedimento ci sono mafiosi, pericolosi delinquenti, criminali di ogni sorta”. E’ quanto dichiara Zicchieri, che è anche vice capogruppo della Lega alla Camera.

La Lega all’attacco sui Casamonica

“Con questa scelta scellerata e incomprensibile, il Governo Conte ha fatto un bel regalo anche al Clan Casamonica con esponenti di primissimo piano che se ne sono potuti tornare a casa grazie a Bonafede & co. Un fatto di una gravita’ inaudita che dimostra tutta l’incapacita’ e superficialita’ del Guardasigilli”, conclude l’esponente della Lega.

Anche un altro esponente leghista da’ manforte sul tema a Zicchieri, il consigliere regionale Daniele Giannini: “Laddove la giustizia aveva fatto il suo corso, e il ministro Salvini aveva mandato le ruspe, oggi Bonafede libera due esponenti del clan Casamonica. Pensera’ pure alla ricostruzione delle loro ville abusive?”.

Silenzio dalla Raggi e dal Pd

“La Lega al governo – prosegue Giannini – oltre ad abbattere le ville, teneva in galera i delinquenti e tentava di ‘ripulire’ i quartieri dalla malavita. Chissa’ cosa ne pensa oggi Zingaretti, al governo insieme a Bonafede e qualche mese fa ‘orgogliasamente’ presente insieme a Salvini il giorno delle demolizioni” conclude.

Ma da sinistra e dal Campidoglio nessuna dichiarazione sui Casamonica, a differenza della Lega. Ed è un silenzio che suona davvero strano. Si spendono tante parole ma poi, quando il caso esplode, sia la sindaca grillina che il Pd alleato di governo, dimenticano improvvisamente di ricordare a Bonafede quello che sta succedendo. È l’ipocrisia che domina la politica di oggi. Il potere è più importante di tutto.