Case di riposo protestano in Regione, Zingaretti ci ha abbandonati

Clamorosa protesta delle associazioni rappresentative delle Case di riposo del Lazio,  che hanno manifestato l’altro giorno con un flash mob sotto la sede della Giunta regionale in piazza Oderico da Pordenone. Ci hanno abbandonati, il succo della protesta degli operatori del settore. Perchè con il covid abbiamo avuto enormi difficoltà eppure non abbiamo mollato. E abbiamo affrontato l’emergenza con le nostre sole forze. Rispetto al nostro settore regna grande confusione, hanno proseguito i manifestanti. Perchè noi non siamo delle RSA, e non forniamo servizi socio sanitari. Il nostro compito è di natura esclusivamente assistenziale, sostitutivo rispetto alla mancanza di posti nelle strutture comunali. Insomma, si tratta di un servizio a forte vocazione sociale diretto ala terza età. E adesso chiediamo di non essere messi noi a riposo. Perchè se chiudiamo, gli enti locali si ritroveranno con un problema e con delle spese in più. Cerchiamo dialogo e non scontro, e speriamo che qualcuno lo capisca. Vogliamo essere ricevuti dal presidente della Regione Zingaretti e dall’assessore alla sanità D’Amato. Queste alcune delle richieste delle tante sigle presenti al flash mob. E riportate da Massimo Scarpetta, consigliere di Uneba Lazio e membro della Consulta nazionale del Cnec.

Non metteteci a riposo. La protesta delle Case per anziani arriva in Regione Lazio

Le Case di riposo per anziani del Lazio non ce la fanno più. Hanno dovuto effettuare investimenti pesanti per mettersi a norma dopo l’emergenza covid. E non hanno ricevuto aiuti nè contributi. Ma adesso la situazione è addirittura peggiorata. Grazie ad una ordinanza regionale dello scorso aprile. Che prevede come il personale operante all’interno delle case di riposo debba prestare la propria attività esclusivamente nell’ambito di una singola struttura. Chiaro l’intento, e cioè diminuire il rischio contagio. Visto quanto accaduto in altre Regioni come ad esempio la Lombardia. Ma si è fatta confusione, dichiara Massimo Scarpetta. Per il presidente dell’Uneba Lazio infatti si continua a mettere sullo stesso piani chi fa assistenza sanitaria e chi fornisce solo un presidio socio assistenziale. Noi ci avvaliamo tantissimo di alcune categorie professionali, ha dichiarato Scarpetta al Messaggero. Come ad esempio gli psicologi. Che lavorano su più strutture. Limitarne l’impiego a una sola Casa di riposo significa renderne impossibile l’utilizzo. È solo un esempio, ma così finiremo per chiudere.

Fabrizio Ghera (FDI), siamo vicini agli operatori e agli anziani

Al flash mob organizzato dalle case di riposo per anziani del Lazio nel piazzale sotto alla Regione erano state invitate tutte le Forze politiche di maggioranza e di opposizione. Ad accogliere l’invito tra gli altri il Capogruppo di fratelli d’Italia Fabrizio Ghera, che ha assicurato il sostegno a questa battaglia da parte del movimento di Giorgia Meloni. Non vogliamo lo scontro, ha dichiarato il consigliere Massimo Scarpetta durante la manifestazione. Ma chiediamo di essere ricevuti. Da D’Amato e dalla Troncarelli (assessori alla sanità e ai servizi sociali ndr). Per spiegare le nostre ragione ed avere risposte. E al termine del flash mob una delegazione dei manifestanti ha avuto un colloquio con un delegato dell’assessore Alessio D’Amato. Vedremo se adesso si muoverà qualcosa. In favore dei lavoratori e della sopravvivenza di queste strutture. E dei tanti anziani che qui trovano conforto e assistenza sociale e che altrimenti sarebbero semplicemente abbandonati a loro stessi.

https://www.uneba.org/cara-regione-lazio-serve-piu-chiarezza-per-il-settore-socio-assistenziale/