Caso Diabolik, il legale della famiglia Piscitelli: “Chat dichiarate inutilizzabili dai giudici”

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Nuova polemica attorno al nome di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, lo storico capo ultras della Lazio ucciso a Roma nell’agosto 2019. Dopo la pubblicazione da parte del quotidiano Domani di alcune chat private tra Pino Insegno e Piscitelli, la famiglia dell’ex leader degli Irriducibili, attraverso il proprio legale, ha diffuso una nota in cui denuncia la diffusione di materiale dichiarato “inutilizzabile” dai giudici.

A intervenire è stata l’avvocata Tiziana Siano, legale della madre e della sorella di Piscitelli, che all’Adnkronos ha espresso ferme critiche contro la pubblicazione dei contenuti.

L’avvocato Siano: “La legge deve valere per tutti”

“Le chat tra Pino Insegno e Fabrizio Piscitelli – ha dichiarato Siano – erano state estrapolate durante un procedimento, ma la III Corte d’Assise di Roma le ha giudicate non utilizzabili, disponendone la riconsegna agli eredi, unici proprietari”.

Secondo la legale, la diffusione delle conversazioni rappresenta una violazione dei principi costituzionali e del diritto alla privacy: “Non possiamo non sottolineare che non esistono soggetti di serie A e serie B: la legge vale per tutti. Se esiste un divieto di pubblicare chat private, deve valere per chiunque, senza eccezioni”.

L’accusa ai media

L’avvocato ha poi puntato il dito contro alcuni organi di stampa, accusandoli di voler alimentare “una campagna mediatica continua e aggressiva”. “Non possiamo continuare a tollerare – ha aggiunto – il comportamento di chi crede di potersi collocare al di sopra della legge, agendo a danno di chiunque e ledendo la dignità delle persone”.

Azioni legali annunciate

La famiglia Piscitelli non esclude nuove iniziative giudiziarie:
“Agiremo in ogni sede opportuna – ha concluso Siano – anche presso la Corte di Giustizia Europea, se necessario. Pur rispettando i verdetti giudiziari che hanno coinvolto Fabrizio Piscitelli, riteniamo che il suo nome non debba essere usato per fini estranei e tanto meno per minare l’onore e la reputazione di chi con lui ha mantenuto rapporti di amicizia”.

Un caso che continua a far discutere

La figura di Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, assassinato in un agguato nel parco degli Acquedotti, resta al centro di inchieste giudiziarie, libri e articoli. Il nuovo caso delle chat riaccende il dibattito su privacy, diritto di cronaca e limiti della libertà di stampa, con la famiglia pronta a difendere il proprio punto di vista nelle aule di tribunale.