Cautissimo ottimismo arriva dagli ospedali romani: “Lento calo dei ricoveri”
Dagli ospedali romani traspare un cautissimo ottimismo sull’andamento della pandemia. “Da 10 giorni c’è un lento calo dei ricoveri di pazienti Covid. Oggi sono 230 i pazienti ricoverati in totale tra il Policlinico Gemelli e il Columbus Covid Hospital. Dato sicuramente più basso rispetto ai mesi passati, ma in linea con l’ultima settima”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Gennaro Capalbo, direttore sanitario Columbus Covid Hospital-Fondazione Policlinico Gemelli Irccs Roma.
Gli ospedali avvisano: dovremo aspettare ancora qualche giorno
Da lunedì sono partite le riaperture, c’è il rischio di aumento dei casi? “Se ci sarà lo vedremo tra 20 giorni – risponde Capalbo -. Posso fare appello al buon senso dei concittadini. Le riaperture sono importanti, ma serve sempre rispettare tutte le misure fin qui adottate: distanziamento, mascherina e lavaggio delle mani”. “La situazione delle terapie intensive del Gemelli è tendenzialmente in calo, ma molto più lento rispetto alle degenze in area medica”, aggiunge prudntemente il direttore sanitario.
Policlinico Umberto: basta un rialzo dei casi per vedere il trend invertirsi
Anche dall’altro grande ospedale romano giungono notizie confortanti. “La scorsa settimana è iniziato un calo dei ricoveri” al Policlinico Umberto I di Roma”. E il trend sembra proseguire anche in questa settimana, ma è molto difficile fare previsioni perché basta un rialzo dei casi per vedere invertire questa tendenza. E’ certo che oggi abbiamo una situazione più gestibile nelle rianimazioni”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Claudio Maria Mastroianni, direttore Unità operativa Malattie infettive dell’Umberto I di Roma.
Capiremo tutto solo dopo il 15 maggio
Sull’effetto riaperture, l’infettivologo avverte che “non c’è stato un crollo dei contagi come avvenne dopo il primo lockdown nel 2020, quindi dobbiamo essere davvero cauti e prudenti”. Secondo Mastroianni, “solo dopo il 15 maggio potremmo capire davvero se la direzione intrapresa è quella giusta. Certamente una grossa spinta verso un miglioramento la daranno le vaccinazioni nella fascia d’età 50-60 anni che nel Lazio stanno per iniziare”.