Celebrato al Maxxi di Roma il 70° compleanno della rivista “Civiltà delle macchine”

Un momento di “grande fermento tecnologico” con il digitale che permea ogni aspetto della nostra vita. La riflessione culturale deve “riportare la discussione alla razionalità per non incorrere in oscurantismi, pregiudizi ascientifici o entusiasmi acritici”. E’ la riflessione che giunge dall’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, alla celebrazione del 70° anniversario della rivista “Civiltà delle Macchine”, edita dalla Fondazione Leonardo presieduta da Luciano Violante. “La storia – ha detto Profumo – è solita denominare questi periodi come rivoluzioni. Una rivoluzione che contribuiamo a plasmare ogni giorno con quello che facciamo nei nostri siti e con i nostri investimenti in ricerca, coinvolgendo l’intero ecosistema delle Università e le migliaia di Pmi che costituiscono la spina dorsale dell’innovazione del Paese”.
“Civiltà delle macchine” ha raccontato il fermento del dopoguerra
Era maggio 2019 quando la rivista ha ripreso a pubblicare di nuovo dopo una pausa che durava dal 1979. “La rivista, a partire dagli anni ‘50, è stata la voce del fermento della rinascita del dopoguerra, quando le grandi imprese erano state capaci di elaborare un disegno complessivo di sviluppo del Paese. Nel perseguimento dell’interesse nazionale e nella costruzione della classe dirigente, che avrebbe guidato l’Italia a divenire la quinta potenza industriale del mondo”. Lo ha detto ancora l’Ad spiegando che oggi “Civiltà delle Macchine ha posto l’accento sull’umanesimo digitale” consapevole della forte accelerazione che il digitale ha imposto a tutti i processi di innovazione.

Il saluto del presidente del Maxxi Alessandro Giuli
“In questo contesto è importante che le grandi imprese riprendano quel ruolo di guida e di espressione della classe dirigente del Paese. Creando sapere, scienza e occupazione qualificata, mobilitando le filiere produttive dei territori, valorizzandone le competenze”, ha sottolineato Profumo. La cerimonia aperta da un saluto del presidente del Maxxi Alessandro Giuli. Violante ha poi letto il telegramma di auguri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E il presidente di Leonardo Luciano Carta ha reso omaggio alla lungimiranza del fondatore della rivista, Leonardo Sinisgalli. “Negli anni Cinquanta aveva compreso (e vissuto sulla propria pelle di poeta, ingegnere e manager di azienda) l’importanza della contaminazione. La cultura doveva entrare nelle fabbriche e nei cantieri”.
L’omaggio a Giuseppe Ungaretti
Nella ricerca di una perfetta integrazione dell’arte con la tecnica, “Civiltà delle macchine”, ha ricordato Carta, riuscì a raccogliere e a pubblicare lettere e articoli di Ungaretti, Gadda, Moravia, Argan, Fortini, Burri, Pampaloni , Portoghesi, tanto per citarne alcuni. Alla celebrazione ha voluto dare un contributo artistico il maestro Emilio Isgrò che per l’anniversario ha donato alla rivista, diretta da Marco Ferrante, un’opera in cui è riproposto il primo editoriale firmato da Giuseppe Ungaretti in cui il testo viene cancellato salvo la frase: “Fare per avere, fare l’uomo per non essere senza amore”. “Ho aderito con entusiasmo per diversi, buoni motivi. Il primo – spiega Isgrò in un video – è l’intento di ricordare l’opera di Ungaretti che ho avuto il piacere di conoscere e che è stato un luminoso poeta e un protagonista della cultura italiana”.