Centro Covid a Palestrina. Giannini e Righini contro la Regione

La Regione Lazio e la ASL Rm 5 hanno deciso nelle ultime ore di destinare l’ospedale di Palestrina a centro Covid 19. Si tratta di una scelta presa in totale solitudine e senza nessuna comunicazione al consiglio regionale. E senza il coinvolgimento del sindaco. Su quali basi è stata presa questa decisione? Si vogliono forse mettere in difficoltà i sindaci delle cittadine del Lazio espressione di una maggioranza diversa da quella regionale? È quanto si chiede il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini, che a tal proposito ha già presentato una interrogazione. Rivolta direttamente al presidente Zingaretti e all’assessore alla sanità D’Amato.

Giannini (Lega) sul centro Covid a Palestrina D’Amato ha deciso tutto da solo

Sulla trasformazione dell’ospedale di Palestrina in centro Covid l’assessore D’Amato ha deciso tutto da solo. Si tratta di una modalità che impone subito una riflessione. Su come questa maggioranza regionale a guida PD continui a prendere decisioni strategiche senza mai coinvolgere le altre forze politiche presenti in consiglio. Giannini non intende passare sopra una scelta che non è stata concordata nemmeno con il territorio. E il sindaco di Palestrina è espressione di una coalizione di centro destra a guida leghista. Dunque i sospetti di un regalo avvelenato si fanno pesanti. Chiediamo immediatamente un consiglio regionale dedicato esclusivamente all’emergenza sanitaria, continua Giannini. Affinché l’assessore D’Amato possa condividere con tutti i partiti le iniziative da prendere. E non decidere da solo. Intanto esprimo la mia vicinanza e solidarietà al sindaco di Palestrina Mario Moretti che non è stato minimamente consultato.

Righini (FDI) la Asl Rm 5 è allo sbando subito il commissario

E arriva anche la denuncia di Giancarlo Righini, altro consigliere di opposizione. Stavolta del gruppo di Fratelli d’Italia a via della Pisana. La gestione dell’emergenza da parte della ASL Rm 5 è dilettantesca, attacca Righini. Come si è già visto per la vicenda degli anziani e degli operatori contagiati nella casa di riposo di Nerola. Molti sindaci del territorio lamentano una totale mancanza di comunicazione con la ASL. Inoltre ci sarebbe una difformità evidente tra i tamponi effettuati e i numeri del contagio. È successo addirittura che l’azienda sanitaria si sia persa due pazienti in quarantena. Sono stati i rispettivi sindaci a comunicare che le due persone nel frattempo erano state ricoverate. Quanto aspetterà ancora l’assessore D’Amato a prendere in mano la situazione e a commissariare la ASL Rm 5? Anche perché con questa dirigenza sanitaria tutti i sindaci del territorio sono costretti a un autentico super lavoro. Uno stress in più in un momento delicatissimo che li sottrae ai loro importanti compiti istituzionali.