Centrodestra al Quirinale: scoppia il caso Tajani. Berlusconi lo lascia a distanza

caso Tajani

Prima delle consultazioni del centrodestra al Colle ‘scoppia’ il caso Tajani. A dare il segnale: una foto postata da Silvio Berlusconi sui social che lo ritrae sorridente a Villa Grande con i neocapigruppo di Forza Italia, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, ma senza Antonio Tajani (dato in pole agli Esteri nel governo Meloni), che raggiungerà il Cav direttamente al Quirinale. L’ex premier e il numero due azzurro, quindi, arrivano ‘separati’ all’incontro con Sergio Mattarella, dando un’immagine plastica di ‘distanza’.

A stretto giro di posta, mentre la delegazione forzista è nel salone degli Arazzi di Lille, Berlusconi posta sui social un’altra foto, stavolta insieme a Tajani, ‘scattata’ all’interno del Quirinale: il presidente di Fi, in doppiopetto blu stile ’94 e spilletta tricolore sul bavero della giacca, è seduto su una poltrona, alle sue spalle in piedi ci sono, sorridenti, Tajani (in blu scuro), Ronzulli (in tailleur celestino con grandi revers, ‘incrociati’ con inserto black) e Cattaneo (giacca e pantalone in carta da zucchero). Una foto, quest’ultima, diffusa dal Cav quasi a smentire frizioni interne a Fi, a dimostrazione che la sua squadra è compatta.

Quando alle 10.25 fanno ingresso nella sala della Vetrata gli esponenti del centrodestra, i corazzieri si sistemano accanto al pesante portone di legno da cui usciranno le delegazioni. È il segnale che si sta per cominciare. Per un attimo, si apre anche l’altra porta della stanza: laggiù, si vedono Antonio Tajani e Licia Ronzulli in attesa

Antonio Tajani, una carriera al fianco di Berlusconi

Tajani, romano, 71 anni, per anni giornalista a “Il Giornale”, all’inizio della “carriera” politica di Berlusconi fu suo portavoce, successivamente anche a palazzo Chigi, ma già nel luglio 1994 viene eletto a Strasburgo, scranno che lascerà solo nella fase di commissario europeo, prima ai Trasporti (2008-2010), poi all’Industria (2010-2014) con una parentesi di politica nazionale con la candidatura a sindaco di Roma nel 2001, venendo battuto al ballottaggio da Walter Veltroni, ottenendo comunque il 47,8%. È stato presidente del Parlamento europeo dal 2017 al 2019.