Il Centrodestra di governo ritroverà l’armonia con i “suoi” ministri?

Ministri centrodestra

È bastato un voto del Senato per restituire armonia al centrodestra anche nel rapporto con i ministri? Chi ne è elettore, lo spera per davvero, anche per convincere chi ha ceduto alla tentazione di disertare le urne.

Nella cornice di Villa Grande, la nuova residenza romana di Silvio Berlusconi, non si sono sentite urla. Il che è positivo, visto che i ministri di Forza Italia avevano minacciato sfracelli contro “la deriva sovranista” della coalizione. E ne hanno parlato prima con Berlusconi.

Centrodestra e ministri: e’ pace?

E se questo non è accaduto, è merito della mediazioni di Berlusconi da una parte, e della grande pazienza che sta mettendo in campo Salvini dall’altra. Ricordate un antico ministro dell’armonia nel centrodestra? Ecco, Salvini sembra voler ripercorrere le orme di Pinuccio Tatarella. Smussare ogni angolo per il bene della coalizione.

Che non è solo tra Lega e Forza Italia, come tengono a ribadire i due partiti nel comunicato finale del vertice: lavoreremo con Fratelli d’Italia e non solo per le prossime amministrative. Obiettivo comune il Quirinale in prospettiva e la difesa del sistema maggioritario. E nell’immediato si solleciterà Mario Draghi sulla legge di Stabilità: i due partiti chiederanno un impegno ulteriore a supporto delle partite Iva e di chi ha sofferto maggiormente in questi anni di pandemia.

Ripartire dopo le amministrative

Ammaccato alle amministrative, il centrodestra sembra voler ripartire con la consapevolezza di dover ricucire la frattura emersa con una base elettorale inquieta, tra quanti stanno all’opposizione e quanti – dopo i primi entusiasmi – sembrano sopportare a fatica l’esperienza di governo. Ma anche chi conviene sulla partecipazione all’esecutivo di Draghi, vuole un’azione più incisiva e determinata nella difesa dell’interesse nazionale.

Certo è che se il coordinamento nell’azione politica del Centrodestra con i suoi ministri diventa una cosa seria, ne guadagnerà in credibilità l’intera coalizione. E sarà un formidabile incoraggiamento agli stessi elettori per tornare a fidarsi di uno schieramento che resta un riferimento insostituibile per chi non vuole la sinistra al  potere. A partire dal Quirinale.