Attento centrodestra, con quel voto rischi le macerie

Macerie centrodestra

Resteranno solo macerie nel centrodestra se si continua così. Perché di una coalizione  che per dimostrarsi presentabile deve sostenere la sinistra non ce n’era davvero bisogno. All’Italia, semmai, serve un’opposizione capace di aprirsi alla società e non di rinchiudersi a Palazzo.

Mattarella voleva unità nella lotta alla pandemia? Ci mancherebbe: è il suo mestiere e lo sa fare. Ma quello del centrodestra è un altro: vedere le carte. E non basta un documento per far dire a Berlusconi di aver vinto su Salvini e Meloni.

Rischio macerie per il centrodestra

Domanda: la legge di bilancio chi la scrive? Il governo, evidentemente. Che all’opposizione la farà vedere solo in Parlamento. Che cambia? Nulla.

Il voto sullo scostamento di bilancio è servito solo a far guadagnare titoli sui giornali a Berlusconi, a mortificare i suoi alleati, a non conquistare nulla se non promesse che si riveleranno di cartone alla prova dei fatti. E poi diciamolo: con le politiche di deficit (e pure con i duecento miliardi di euro che Conte rivendica come dono dall’Europa) solo uno scriteriato potrebbe negare risorse al mondo del lavoro autonomo. Non c’è nessun dono di Natale alla minoranza parlamentare, solo illusioni ottiche.

Anche perché lo scostamento di bilancio non è mai stato ostacolato dal centrodestra nelle precedenti occasioni.

Hanno fatto pure le ore piccole…

Stavolta, però, è stato caricato mediaticamente per puntare a spappolare l’opposizione. Berlusconi ha guidato la danza per una giorno e una notte – incredibile, hanno fatto le ore piccole al telefono per discutere una linea comune – e poi tutto tornerà come prima. Zingaretti non mollerà Conte, i Cinquestelle pure, e continuerà la fanfaluca di governo.

Per questo parliamo del rischio macerie per il centrodestra. Rischia di rappresentare una opposizione non visibile e già sui social da tempo se ne avvertiva il pericolo. Col voto parlamentare che ha sancito una specie di volemose bene unanime si manda un segnale pericolosissimo. Per dare soldi all’Italia bastava l’astensione, non c’era bisogno di mischiarsi con i dissipatori di risorse pubbliche come invece si è preferito fare.

Conte ricomincerà con i suoi Dpcm e sarà difficile tornare subito a fare la voce grossa. Ma forse siamo noi a non capire nulla di politica…