Cerveteri, Tribunale ferma la nuova maxi antenna Wind: vittoria dei cittadini sul Comune

Cerveteri, la sede del Comune

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Cerveteri, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha messo un punto fermo nella controversa vicenda della maxi antenna di telefonia mobile prevista a Cerveteri, in via di Zambra. Con una sentenza attesa e dal peso significativo, i giudici hanno annullato l’autorizzazione concessa dal Comune per l’installazione dell’impianto, accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di cittadini residenti nella zona. La decisione sancisce una netta vittoria per la comunità locale e un severo richiamo al Comune di Cerveteri, ritenuto responsabile di gravi carenze istruttorie.

Il nodo della contestata autorizzazione del Comune di Cerveteri

Al centro della contesa c’era un titolo autorizzativo tacito che permetteva la costruzione della nuova stazione radio base. Un atto considerato dai ricorrenti privo dei necessari presupposti legali, in quanto mancava un’adeguata valutazione sulle aree alternative e sui possibili rischi per la salute e l’ambiente. Il Tar ha confermato queste critiche, rilevando l’assenza di un’istruttoria completa e sottolineando la violazione delle normative nazionali e locali che impongono una pianificazione più rigorosa.

La posizione del Comune di Cerveteri e delle società telefoniche

Nella causa si sono costituite sia il Comune di Cerveteri che le società interessate, tra cui Wind Tre e Cellnex Italia. Il Comune, pur ammettendo un atteggiamento ambiguo, ha tentato di difendere le proprie procedure. Le aziende, invece, hanno avanzato eccezioni di inammissibilità del ricorso e presentato ricorsi incidentali. Tuttavia, tutte queste contestazioni sono state respinte dal Collegio giudicante, che ha dato pieno riconoscimento alla legittimità delle preoccupazioni sollevate dai cittadini.

L’importanza del principio di “vicinitas”

Uno dei punti chiave della sentenza riguarda il riconoscimento del diritto dei residenti a opporsi all’antenna. Il Tribunale ha ribadito che chi vive nelle aree prossime all’impianto ha titolo a tutelare la propria salute e la qualità della vita. Non si tratta di un interesse generico, ma di una situazione giuridica meritevole di protezione. La vicinanza fisica all’opera, unita al rischio di impatti ambientali e di deprezzamento immobiliare, costituisce un fondamento sufficiente per l’azione legale.

La bocciatura del ricorso di Wind Tre

Parallelamente, il Tar ha rigettato il ricorso incidentale presentato da Wind Tre, che contestava il regolamento comunale sulle antenne. Secondo i giudici, non vi era alcuna ragione per ritenere illegittime le disposizioni locali che limitano l’installazione degli impianti in determinate aree. Anzi, la normativa consente ai Comuni di adottare regole che bilancino la copertura della rete con la tutela di zone sensibili come scuole, ospedali e aree di pregio paesaggistico. Un passaggio che rafforza l’autonomia degli enti locali, purché le scelte non compromettano il servizio nazionale.

Un richiamo alla corretta pianificazione

La sentenza mette in luce un elemento fondamentale: la mancanza di un’attenta pianificazione da parte del Comune di Cerveteri. I giudici hanno censurato l’assenza di un serio confronto tra siti alternativi, sottolineando come il procedimento sia stato viziato da superficialità. In sostanza, l’autorizzazione alla maxi antenna è stata rilasciata senza un’adeguata analisi delle possibili soluzioni meno impattanti, in palese contrasto con la normativa che impone di ridurre l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Una vittoria che pesa sul futuro

La decisione del Tar non rappresenta soltanto un traguardo per i cittadini di via di Zambra, ma assume un valore simbolico per tutte le comunità che si battono contro installazioni ritenute invasive. La sentenza riafferma il principio che la tutela della salute pubblica e dell’ambiente deve prevalere sugli interessi industriali, quando questi non si muovono nel rispetto delle regole. È un precedente destinato a fare scuola in altre realtà italiane, dove il tema delle antenne continua a generare tensioni e conflitti.

Le conseguenze per il Comune di Cerveteri

Con l’annullamento dell’autorizzazione, l’antenna non potrà essere realizzata. Il Comune di Cerveteri dovrà farsi carico delle spese processuali, un costo che grava ulteriormente sulle casse pubbliche. Più che l’aspetto economico, pesa però il giudizio severo dei magistrati, che hanno evidenziato l’inefficienza dell’amministrazione. Una lezione amara per l’ente locale, chiamato d’ora in avanti a operare con maggiore trasparenza e rigore nella gestione di questioni così delicate.

Conclusione

La vicenda della maxi antenna Wind a Cerveteri si chiude, almeno per ora, con una vittoria dei cittadini e una sonora sconfitta per il Comune. La sentenza del TAR segna un passaggio cruciale nella lunga battaglia tra esigenze tecnologiche e diritti delle comunità locali. È la dimostrazione che la determinazione dei residenti, unita alla forza della legge, può ancora fermare i colossi delle telecomunicazioni quando questi operano in assenza delle necessarie garanzie.