Che farà Zingaretti se chiuderanno le scuole dell’infanzia nel Lazio?

Che farà Zingaretti se le scuole dell’infanzia chiudono? “Continuo a chiedere quali siano le azioni portate avanti dalla giunta Zingaretti per la tutela del diritto allo studio. E cosa sia previsto nelle prossime ore se dovesse paventarsi l’eventuale necessità di chiusura degli istituti scolastici. Che ormai purtroppo è una eventualità non remota”. A parlare è il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della regione Lazio Jacopo Marzetti all’Adnkronos. “È evidente e noto che nella prima fase pandemica vi era una giustificazione dovuta all’improvvisa situazione di emergenza. Ma ora sono passati diversi mesi e non sarebbe accettabile che anche ad un solo studente non fosse garantito il diritto allo studio, perché non in possesso di un computer o di copertura internet. Non si aspetti più un minuto”.
Il Garante per l’infanzia preoccupato
Marzetti aggiunge: “Mi batterò con tutte le forze affinché questo non succeda e mi riservo di adire gli organi competenti nel caso vi fosse una violazioni di tali diritti”. Quindi ricorda che “all’esito della Commissione diritto allo studio e lavoro del 27 ottobre, la presidente della stessa commissione ha dichiarato ufficialmente che avrebbe convocato la prossima audizione già domani. Inoltre l’assessore alla scuola ha affermato in commissione ‘non staremo a guardare e entro breve se non avremo i dati, procederemo alla mappattura del fabbisogno del territorio'”. Il Garante ricorda che “ho richiesto delle spiegazioni all’assessore alla scuola, Claudio di Berardino, circa le azioni messe in campo dalla Regione per garantire il diritto alla salute e allo studio. E in particolare in ordine alla possibilità di garantire l’utilizzo dei tablet per i ragazzi e la copertura internet su tutta la Regione successivamente alla prima fase pandemica”.

Non si sa quale strategia sarà adottata
“Tali richieste erano già state ripetutamente formulate al Presidente della regione Nicola Zingaretti, sottolineando tutte le missive non riscontrate, confermando nuovamente la mia disponibilità totale ad una collaborazione istituzionale. Ebbene, trascorse 48 dallo svolgimento dalla Commissione di cui sopra non è arrivata nessuna nuova convocazione. Ma neppure è pervenuta una risposta circa la strategia adottata per la tutela della salute e del diritto allo studio. Nonostante i dati sulla nuova diffusione del virus siano estremamente critici e nonostante – conclude – sia necessario scongiurare la chiusura degli istituti scolastici”.
Anche i presidi in allarme: e i genitori?
Preoccupazione anche dall’Associazione nazionale presidi. “Se i bambini della primaria e delle prime classi della secondaria di primo grado dovessero restare a casa, molti genitori non potrebbero più lavorare. Eppure Francia e Germania tengono aperte le scuole anche in lockdown generalizzato. Il contagio si diffonde altrove”. Lo dice il presidente della Anp Antonello Giannelli sulla possibile convocazione di un tavolo in vista di una chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Giannelli ricorda: “Si sta provvedendo ad erogare altri fondi a scuole affinché comprano attrezzature per famiglie più svantaggiate. Come avvenuto ad aprile. Si parla di altri 85mln per circa 200mila device previsti nel decreto Ristori”.