Che vergogna quei titoli da razzismo che piovono da Repubblica

Titoli razzismo

Il razzismo nei titoli di Repubblica. I sinistri come intellettuali, la solita superiorità, chi è a destra trattato come un ignorante.

Ma che vergogna quella pagina che “decide” le differenze culturali nel popolo di Roma. Laureati di la’, i cafoni da questa parte.

Sì, è razzismo da titoli, perché non si resiste alla tentazione di far male all’avversario politico, identificato come assoldato al servizio di chi capisce la politica al posto suo.

Il pretesto per un articolo davvero infantile lo offre uno “studio” di Youtrend, e se tanto mi da’ tanto con i sondaggi svalvolati usciti ieri con numeri diversissimi tra i candidati roma, anche di quello c’è da fare coriandoli per carnevale.

Ma siccome a Repubblica tutto fa brodo per sparare contro la destra, ecco il titolo che diversifica gli elettori a seconda degli studi attribuiti a casaccio. Sono gli stessi giornalisti che fingevano indignazione per chi si stupiva della terza media del ministro Bellanova nel governo Conte 2.

Ma tutto serve e tutto cambia a seconda delle convenienze del momento. E si pesca nell’immondezzaio delle notizie dubbie per bollare con la clava l’elettorato di destra.

Un’operazione di gusto immondo, che sa d’antico ma che per chi è rimasto senza argomenti può servire per rifarsi una verginità perduta.

Loro sono i migliori dai tempi di Palmiro Togliatti, com’è noto, e a destra non esiste cultura perché loro idolatrano i Saviano e i Montanari. Oriana Fallaci una donnetta antislamica e tanti altri esempi così.

Non si rendono conto che a destra c’è un popolo che più è ferito e più si compatta. I campioni dell’offesa permanente non tollerano reazione ma ci si dovranno rassegnare. E quando quella nostra gente si mette disciplinatamente in fila davanti alle urne sanno già che devono tremare per il risultato che scaturirà dallo spoglio. Ora alle amministrative come domani alle politiche.

Ai nostri candidati l’onore di rappresentare quella rabbia.