Chi è Giovanna Boda, la dirigente del Miur che ha tentato il suicidio dopo la perquisizione

Resta sedata e in prognosi riservata al Policlinico Gemelli Giovanna Boda, dopo il tentato suicidio di ieri. La 47enne dirigente del Miur si lanciata dal secondo piano di un palazzo a piazza della Libertà a Roma. La donna, soccorsa intorno alle 16.30 nel cortile interno dello stabile, è stata trasportata in ospedale in codice rosso ed è ora ricoverata in rianimazione dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico. La donna nei giorni era stata perquisita nell’ambito di un’inchiesta della Procura per corruzione.
Giovanna Boda è indagata per corruzione
Dell’indagine e di una perquisizione domiciliare si era appreso dalla stampa, spiegando che gli investigatori del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza avevano perquisito la casa romana, l’ufficio di viale Trastevere e una soffitta nella disponibilità della donna. Secondo le prime testimonianze ascoltate dalla polizia, intervenuta sul posto, la donna era sconvolta per la perquisizione subita.

Sconvolto il marito magistrato
La donna, 47enne dirigente di prima fascia e capo del dipartimento delle risorse umane del Miur, è indagata per corruzione dalla Procura di Roma. Nei giorni scorsi, nell’ambito di un’indagine, la Guardia di finanza ha eseguito una serie di perquisizioni a suo carico. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, “è profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”, si legge in una nota. La Boda è anche figlia dell’ex sindaco di Moncalieri. Ieri il Pd locale è stato il primo a esprimere vicinanza alla famiglia
Sconvolto anche il marito di Giovanna Boda, il procuratore capo di Chieti, Francesco Testa. La dirigente Miur risulta indagata insieme alla sua segretaria e al presidente dell’Agenzia Dire, Federico Bianchi di Castelbianco in un’inchiesta della procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Secondo l’accusa, sarebbe stata corrotta in cambio utilità e denaro, pari a circa 680mila euro.
L’editore della Dire: “Ho giducia nella magistratura”
“Piena fiducia nella magistratura”. È quanto esprime l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco in merito alle indagini condotte dalla Gdf che lo vedono coinvolto. “C’è stata massima collaborazione con i finanzieri. A loro ho fornito la documentazione richiesta in un clima corretto ed educato, che ha consentito anche la continuità del lavoro in azienda. Si sta parlando di due bandi Mepa da 39.000 euro a cui è stato dato seguito con la realizzazione dei progetti richiesti. La realtà dei fatti sarà accertata”.
“Nell’inchiesta hanno tirato in ballo anche Renzi”
“Di certo – prosegue l’editore della Dire – da quanto riportato nell’articolo del quotidiano ‘La Verità’ sui contenuti dell’indagine, non si mira ad attaccare la mia persona, che pure ha una conoscenza ventennale con Giovanna Boda. Ma altri nomi visto che hanno tirato in ballo Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Ma anche Giovanni Legnini e il procuratore Francesco Testa e Luca Palamara. E allora è anche su questa fuga di notizie ma principalmente sugli obiettivi nascosti di tale campagna stampa che chiediamo accertamenti da parte delle forze dell’ordine”.
Nei suoi tanti incarichi, la dottoressa Boda è stata nel 2017, per un anno circa, capo dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri con l’allora sottosegretario Maria Elena Boschi. Fino al 2019 è stata direttore generale per lo Studente, l’Integrazione, e la Partecipazione al ministero dell’Istruzione.