Chiara Ferragni dovrà rispondere di truffa aggravata anche per le uova e le bambole

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Chiara Ferragni, l’influencer finita nei guai per l’operazione di beneficenza con il pandoro Balocco, deve rispondere di truffa aggravata anche per le uova di pasqua con il suo marchio per Dolci Preziosi e la bambola in collaborazione con Trudi lanciata sul mercato dall’imprenditrice digitale nel 2019.

Il fascicolo potrebbe spostarsi da MIlano a Cuneo

E’ quanto emerge nell’atto che la procura di Milano ha inviato al pg della Cassazione per rispondere alla procura di Cuneo che chiede a sé il fascicolo sui pandoro, reclamando una competenza territoriale che i magistrati meneghini rivendicano poiché ritengono ci sia una continuità tra le presunte truffe e che dunque l’intero fascicolo – dove la Ferragni risulta iscritta per ben tre volte – deve restare a Milano. Secondo indiscrezioni, la pronuncia del pg della Cassazione non dovrebbe farsi attendere molto.

La Ferragni conferma la sua collaborazione

Pochi giorni fa la Ferragni disse: “Sono a disposizione delle autorità competenti” per chiarire la sua posizione sulla vicenda relativa alla vendita del pandoro Balocco dopo l’apertura di un fascicolo nei suoi confronti da parte delle procure di Milano e Cuneo. Lo comunica l’imprenditrice digitale in una nota, nella quale si legge: “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di Tbs Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.

Il Codacons: dia piuttosto spiegazioni ai suoi milioni di seguaci

Durissima la reazione del Codacons: “Si tratta di una affermazione che dimostra una arroganza senza confini e la totale mancanza di rispetto sia verso i mass media, sia verso i cittadini. Oltre che alle autorità competenti, infatti, la Ferragni deve dare spiegazioni prima di tutto ai 30 milioni di follower che le consentono business milionari, e in generale agli utenti ai quali l’influencer si rivolge per vendere prodotti e che bersaglia continuamente con messaggi pubblicitari attraverso i suoi canali social”.

I media non possono essere udati a loro piacimento

“Facciamo poi notare alla signora Ferragni e al marito Fedez che gli organi di informazione non possono essere usati a loro piacimento solo quando c’è da alimentare il mito dei Ferragnez, ma vanno rispettati e meritano risposte anche quando diffondono notizie poco gradite alla coppia”, aggiunge il Codacons.