Chiedo aiuto a Papa Ratzinger. Il fratello di Emanuela Orlandi dopo 37 anni vuole la verità

Chiedo aiuto a Papa Ratzinger. Perchè purtroppo Francesco non ci ha mai ricevuto e non ha risposto alle nostre istanze. Mi dispiace molto, ho rispetto per lui ma sono deluso. E dopo 37 anni abbiamo diritto di conoscere la verità. Questo il pensiero di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. La giovane ragazza di appena 15 anni scomparsa esattamente il 22 giugno del 1983. In un giallo che è rimasto sempre senza soluzione. Tra sospetti e segreti di Stato. Ma adesso i tempi secondo il fratello Pietro sarebbero maturi. Per delle risposte che non possono più attendere. Chi sa parli, ha detto Pietro. E rivolto ai vertici vaticani, non portatevi i segreti nella tomba.

Caso Orlandi, 37 anni di sospetti e depistaggi. Ma ancora nessuna risposta, con Papa Francesco non riusciamo a parlare 

Emanuela Orlandi è  figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. E sulla sua sparizione sono state fatte negli anni le ipotesi più disparate. All’epoca il Pontefice era Giovanni Paolo II. E già nell’Angelus del 5 luglio di quell’anno il Papa fece un appello ai rapitori perchè restituissero incolume la ragazza alla sua famiglia. Poi è successo un po’ di tutto. Il caso Orlandi si è intrecciato con la pista turca e l’attentato contro Giovanni Paolo II compiuto da Ali Agca. Sono stati tirati in ballo alti prelati e cardinali. Il gruppo turco terrorista dei ‘lupi grigi’ e addirittura la banda della Magliana. Ma il mistero anziché risolversi si è infittito con gli anni.  E la sparizione di Emanuela è rimasta una delle pagine più buie nella storia del Vaticano e della Repubblica Italiana.

Sit in per Emanuela Orlandi a Piazza S. Apollinare. Il fratello Pietro, chiedo aiuto a Papa Ratzinger. Non portatevi i segreti nella tomba

Si è svolto ieri un sit in a Piazza S.Apollinare per Emanuela Orlandi. A 37 anni esatti dalla sua scomparsa. La ragazzina con la fascetta in testa venne vista per l’ultima volta proprio qui, il 22 giugno del 1983. E il fratello Pietro non ci sta a considerare chiusa la vicenda. Come uno dei tanti misteri non risolti. La Magistratura italiana in realtà aveva aperto un fascicolo contro ignoti, ma poi si è arrivati all’archiviazione. E da parte Vaticana secondo quanto dichiara il fratello di Emanuela non ci sarebbero mai state risposte. Abbiamo avuto contatti con tante persone, in passato anche con il capo della Gendarmeria ha dichiarato Pietro all’ANSA al margine del sit in di ieri. Ma alla fine non abbiamo ottenuto niente. Anche il nostro avvocato aspetta ancora di essere ricevuto. Abbiamo chiesto indagini più approfondite sulle tombe trovate vuote nel cimitero monumentale Teutonico. Dopo la denuncia anonima che dava il corpo di Emanuela sepolto segretamente proprio in quel luogo. Non solo sulle ossa esaminate, ma anche sui reperti trovati la’ vicino. Ma anche in questo caso la pista sembra essere ad un punto morto. A questo punto chiediamo aiuto a Papa Ratzinger, conclude Pietro Orlandi. Lui ha 93 anni, e tra poco lo accoglierà il Padre. È Papa Emerito e spero che nessuno voglia portarsi segreti nella tomba. Purtroppo non riusciamo ad incontrare Francesco, e Carol Wojtyla non c’è più. Ratzinger rimane la nostra ultima speranza per sapere qualcosa. E non lasciare senza giustizia mia sorella. Qualunque cosa sia successa dopo 37 anni la sua famiglia ha il diritto di sapere.
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