Chiude anche il Salone Margherita: la Banca d’Italia ci farà un garage?

Salone Margherita
“Questa foto è brutta . Eppure è stata scattata, oggi, nel teatro liberty più bello d’Italia, il Salone Margherita. Questa foto è buia, perché le luci le hanno staccate. Il flash di questo iPhone potrebbe essere l’ultima luce puntata in questo posto magico”. Così l’attrice Morgana Giovannetti su Facebook, denunciando la situazione dello storico teatro romano”.

“Dobbiamo portare via le nostre cose dal Salone Margherita”

“Bisogna portar via le nostre cose. Perché la Banca d’Italia deve chiuderlo. Chiuderlo senza un’effettiva utilità immediata. Perché, si, è in vendita, ma nessuno l’avrebbe comprato. E quindi perché va chiuso? Per lasciare che il buio la muffa e chissà quali animali se ne occupino?
Non è meglio tenerlo vivo? lasciarlo alle cure e all’arte di chi lo ama da una vita in attesa di un vero motivo per fermarsi?
Questa questione non va mischiata con la chiusura dei teatri per covid, in questo caso non c’entra nulla…
Ma possibile che tanta bellezza, storia, architettura possano meritare un simile trattamento?
Questa foto è brutta, perche questa storia è brutta.
È il nostro teatro, il vostro… è il Mio teatro. Non si sa cosa succederà dopo averlo liberato, la speranza di qualcosa di incredibile resta forte… ma intanto mi chiedo: Perché non ho 10 milioni di euro?”, conclude la Giovanneti.

La storia del Salone Margherita da Totò al Bagaglino

Il teatro fu inaugurato nel 1898 e diventò famoso nel 1972 quando iniziò ad ospitare il programma televisivo “Il Bagaglino”. Dopo oltre 120 anni di continua attività, la Banca d’Italia, proprietaria dell’immobile, nel luglio 2017 ha messo in vendita il Salone Margherita ricevendo solamente tre offerte di acquisto, tutte rigettate al mittente. Negli anni sono passati giganti dello spettacolo. Da Ettore Petrolini ad Aldo Fabrizi, da Totò a Oreste Lionello. L’ultimo spettacolo, prima della chiusura per Covid, con Maurizio Mattioli (nella foto). Ora il sipario è calato definiivamente.

Qualcuno svegli la Raggi: non esistono solo le piste ciclabili

Nel 2017, si tenne una raccolta firme online indirizzata al Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, al Ministro della Cultura ed al Sindaco di Roma Virginia Raggi dal titolo “No Alla Vendita del Salone Margherita” per chiedere il massimo impegno contro la vendita. Ovviamente l’appello cadde nel vuoto. La sindaca è troppo presa dalle aiuole da tagliare e dalle piste ciclabili.  All’epoca, la lamentela dei gestori del teatro era che la Banca d’Italia lo trattava come un garage. Un’ipotesi finale, paradossalmente, da non escludere.