Chiuse tredici fraschette ad Ariccia, non rispettavano le norme anti contagio

Sono state chiuse tredici fraschetterie  ad Ariccia, per il mancato rispetto delle norme anti contagio. Questo l’esito di un blitz compiuto dalle Forze dell’Ordine domenica sera. Su 17 esercizi di ristorazione della famosa cittadina dei Castelli romani, oltre l’80 per cento sarebbero state trovate non in regola. Così per queste e’scattata la sanzione pecuniaria di 400 euro, oltre la chiusura dei locali per cinque giorni. E la rabbia dei gestori e degli operatori non si è fatta attendere. Giusto rispettare le regole, ma devono anche farci lavorare. I clienti si sono spaventati, più che un normale controllo sembrava un’operazione antidroga. Come quelle che si vedono nei film. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate a Roma Today da Maurizio Zamparini, titolare dell’Osteria dell’Angelo. Anche lui multato e per ora costretto a chiudere. Farci abbassar la serranda domenica sera per cinque giorni con le prenotazioni già fatte è semplicemente deleterio, si è sfogato Zamparini. Nel mio caso sette persone rimarranno ancora senza lavoro. Dopo tre mesi e mezzo di chiusura forzata. Noi vogliamo rispettare le regole, ma ora chiediamo di capire come dobbiamo lavorare. Perché altrimenti i danni sono enormi. E i costi per restare aperti diventano insostenibili.

La Polizia locale chiude 13 fraschette ad Ariccia. Ma secondo gli operatori le norme anti covid erano rispettate 

Maxi controllo su una gran parte delle 27 fraschetterie di Ariccia. Nella zona che va da via dell’Uccelleria a Borgo San Rocco. E ben 13 locali sarebbero stati trovati non in regola. Quindi sanzionati, e costretti a chiudere per cinque giorni. Ma gli operatori non ci stanno. Io ho fatto come sempre. Ho messo all’esterno tavoli distanziati, e ho igienizzato tutto. A dichiararlo è Massimo Zamparini, titolare dell’Osteria dell’Angelo. In un tavolo grande ho ospitato cinque persone, una coppia di fidanzati e altre tre. Che hanno compilato i moduli dichiarando di far parte dello stesso nucleo familiare. E rilasciando il telefono. Purtroppo al controllo è venuto fuori che si trattava solo di amici, ma io che ne sapevo? Si tratta di autocertificazioni, noi mica possiamo controllare le carte di identità o lo stato di famiglia per assegnare un tavolo. Così lavorare diventa impossibile.

Le regole vanno rispettate. Ma controlli così repressivi ammazzano il turismo e sembrano premeditati

Il titolare dell’Osteria dell’Angelo di Ariccia Massimo Zamparini è su tutte le furie. E non usa mezzi termini nell’intervista concessa a Roma Today. Controlli così repressivi spaventano i clienti e ammazzano il turismo nella mostra cittadina. Ariccia vive di questo, lo sanno tutti. E se la gente non viene più avremo centinaia di disoccupati. I controlli sono giusti e noi vogliamo lavorare rispettando le norme, conclude il ristoratore. Ma blitz così duri sembrano premeditati. Adesso avremo perdite economiche rilevanti, dopo un periodo già difficilissimo. Ma adesso basta, chiediamo regole chiare. Ci devono dire come possiamo lavorare, se ci è consentito farlo ancora. E campare onestamente con la nostra professione come abbiamo fatto fino ad oggi.

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