Ciak si gira a Tivoli, al via le riprese del film ‘La guerra di Elena’ con Micaela Ramazzotti: ecco quando e dove

Tivoli torna a essere protagonista e a fare da sfondo a un film. Prima La farfalla impazzita, che su Rai 1 ha raccontato la storia vera di Giulia Spizzichino, un’ebrea romana segnata dallo sterminio nazista della sua famiglia, e lo spot Enel girato proprio in città, ora una nuova pellicola. Con le riprese che prenderanno il via il prossimo 10 febbraio.

Tivoli, infatti, ritornerà sullo schermo e stavolta lo farà per il film ‘La guerra di Elena‘, che vede tra i protagonisti l’attrice di successo Micaela Ramazzotti.

Riprese del film ‘La guerra di Elena’ a Tivoli dal 10 al 14 febbraio

Per consentire le riprese, che prenderanno il via il 10 febbraio e dureranno fino al venerdì di San Valentino, dalle ore 00:01 alle ore 24:00 di lunedì prossimo ci sarà il divieto di sosta con rimozione forzata dei veicoli, fino a cessate esigenze, in via Lione, dal civico 4 all’11, in ambo i lati della strada (posti in fascia blu). Ma non solo.

Dalle ore 00:01 del 10 febbraio alle ore 24:00 del giorno 14 febbraio 2025, con l’ordinanza messa nero su bianco, ci sarà il divieto di sosta con rimozione forzata dei veicoli in viale Mazzini dal civico 1 al 17 (posti in fascia blu). E questo sempre fino a cessate esigenze. Inoltre, sarà temporaneamente sospeso il transito veicolare e pedonale su Via Mauro Macera, all’altezza di Piazza dell’Annunziata solo nel momento del ciak (stop and go). E questo solamente nel giorno 11 febbraio 2025, di martedì.

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Di cosa parla il film

Lo scorso gennaio, proprio a Tivoli, si sono tenuti i casting per il film con ambientazione d’epoca, prodotto da MasiFilm. La produzione era alla ricerca di uomini tra i 18 e i 70 anni, sbarbati o con baffi, e di donne – nella stessa fascia d’età – con capelli colori naturali e tagli lunghi. Casting anche per bambini dai 7 ai 12 anni.

Ora, però, tutto è pronto per le riprese che prenderanno il via tra una settimana. Il film, La Guerra di Elena, sarà ambientato nel 1943, prima del rastrellamento del ghetto da parte dei nazisti. E racconterà la storia di Elena Di Porto, la donna che cercò di dare l’allarme. Quell’allarme che rimase inascoltato perché tutti la consideravano pazza, la ‘matta di Piazza Giudia’ che non andava presa in considerazione.