Ciclabili nel fango. Ecoitalia solidale attacca la Raggi

Il fallimento della rivoluzione della ‘mobilità dolce’ promessa quasi cinque anni fa dalla Raggi in campagna elettorale sembra diventare ogni giorno più clamoroso. Specie per quanto riguarda biciclette e due ruote, che ancora in città sembrano essere ospiti sgraditi. E che tra buche e ciclabili devastate dall’incuria e dall’abbandono mettono ogni giorno a rischio l’incolumità di migliaia di bikers. Ultimo in ordine di tempo, il reportage fatto ieri dalla associazione ambientalista Ecoitalia solidale. Che ha filmato lo stato indegno in cui versa gran parte della pista che corre da Ponte Marconi a Ponte Milvio, passando per il centro storico di Roma. La situazione di questa ciclabile è bruscamente peggiorata dopo la piena del Tevere degli scorsi giorni, quando le banchine sono state sommerse dall’acqua. Solo che poi nessuno ha pensato a ripulire, e a rendere nuovamente il percorso accessibile in sicurezza.

Così chi ieri ha preso la bici per farsi una bella passeggiata sulle sponde del fiume, ha dovuto cimentarsi in un percorso di guerra. Tra cumuli di fango non rimosso, buche come voragini, cattivo odore e rifiuti. Certo non il modo migliore per agevolare l’uso della bicicletta in città. E per renderla un mezzo davvero alternativo alle troppe macchine che ogni giorno soffocano Roma.

Ecco le ciclabili impossibili della Raggi. E i cassonetti finiscono in mezzo alla strada

Benvenuti (Ecoitalia solidale), ciclabili e mobilità alternativa della Raggi sono un ‘flop’

La mobilità alternativa della Raggi si sta rilevando l’ennesimo ‘flop’ dell’amministrazione di Roma targata Cinque Stelle. Così in una nota l’esponente di Forza Italia e presidente del movimento ecologista Ecoitalia solidale Piergiorgio Benvenuti. Che ieri ha preso la sua brava bicicletta. E ha tentato di percorrere un tratto della pista, sulla carta regolarmente aperta, che collega ponte Marconi con il centro della città. Ho trovato soltanto buche, incuria e fango, ha denunciato Benvenuti in un comunicato postato su Facebook. Ma è tutto il piano delle ciclabili promesse dall’amministrazione che fa acqua. Perché degli oltre 130 chilometri promessi, ne sono stati realizzati poco più di dieci. Spesso, semplicemente mettendo un po’ di vernice per terra. E togliendo posti auto, talvolta invadendo i marciapiedi. Insomma, facendo infuriare un po’ tutti. È successo ad Ostia per esempio, sul lungomare. Ma anche in via Tuscolana, al Torrino e a Castro Pretorio. Per non parlare del caso limite di via Gregorio VII. Dove per lasciare spazio alla ciclabile i cassonetti dell’Ama sono stati posizionati in pratica in mezzo alla strada.

Vogliamo anche ricordare — ha concluso Benvenuti – che non si sono neppure visti i lavori promessi, per la realizzazione di 400 rastrelliere per un totale di 2000 posti bici in più in città. Insomma, un totale fallimento. Rispetto al quale chiamiamo ancora una volta cittadini, associazioni e amanti delle due ruote a protestare. E ad organizzarsi insieme ad Ecoitalia solidale per una grande mobilitazione.

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