Ciclabili, Roma ultima in Europa. Legambiente stronca la Raggi

Un rapporto che assomiglia tanto a una stroncatura. Si tratta dell’ultima fatica di Legambiente, dedicata alle piste ciclabili della Capitale. Una priorità, a parole anche per l’amministrazione Raggi. Visto l’imperversare del covid e gli autobus strapieni. Che suggerirebbero di ricorrere sempre più spesso alla bicicletta e alla cosiddetta ‘mobilità dolce’. Peccato che nonostante i nu,erosi slogan, da maggio ad oggi in città non si sia visto quasi nulla. Per rendere più sicuro e agevolare l’uso delle due ruote. Niente rastrelliere per la sosta, ad esempio. Nonostante il piano della ciclabilita’ ne prevedesse 2000 in tutta Roma. Ma soprattutto pochissimi nuovi tratti di corsie preferenziali. Realizzeremo 150 chilometri di piste in città, aveva dichiarato a maggio l’assessore alla mobilità Pietro Calabrese. Annuncio ripreso con enfasi dalla stessa sindaca Raggi. Al ritmo di 3 chilometri al giorno. Si sarebbe trattato di un record, hanno puntualizzato quelli di Legambiente. Che avrebbe proiettato di colpo la Capitale ai vertici italiani ed europei. Peccato però che al 20 dicembre i chilometri effettivamente ultimati siamo 8.71. E appena 15 se si considerano anche le ciclabili provvisorie. Così Roma resta tristemente all’ultimo posto. Mentre Milano, città molto più piccola, ha tagliato il traguardo dei 50 chilometri di nuove corsie protette per le bici. Realizzate in questi ultimi sei mesi.

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Poche ciclabili a Roma, la denuncia nel rapporto di Legambiente

Non solo le ciclabili a Roma rimangono poche. Con appena 15 chilometri in più di piste realizzate in questi ultimi sei mesi. Ma spesso quelle che ci sono, sono anche fatte male. È ciò che emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente, contenuto nel dossier covid Lanes. Ad illustrarlo ci pensa direttamente Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. “Nonostante i tanti annunci, la realizzazione delle piste ciclabili a Roma avviene con una lentezza pachidermica – ha dichiarato Scacchi in un comunicato ripreso da Roma Today -. Tutte le rosee previsioni iniziali sono saltate da mesi. Ed è impietoso il confronto con le altre città italiane. Soprattutto se si considera la scarsissima rilevanza dei pochi chilometri fatti rispetto alla dimensione totale della Capitale. In questa annata drammatica l’inefficacia totale del Campidoglio ci fa perdere un’occasione unica di trasformazione positiva del tessuto urbano attraverso la ciclabilità. Occasione pienamente colta invece in altre città italiane e capitali europee”.

E quando le piste ci sono le fanno pure male

Ma la denuncia non si ferma qui. “Le ciclabili provvisorie in costruzione quest’anno nella Capitale, oltre ad arrivare lentamente sono anche fatte male – ha commentato infatti Amedeo Trolese, sempre di Legambiente Lazio -. Mancano le cosiddette case avanzate, utilizzate ovunque tranne che a Roma per la sicurezza dei ciclisti nelle intersezioni stradali. Le bike line poi sono solo disegnate senza alcun rialzo o protezione. E in alcuni punti sono già scolorite o ri-invase dalle auto. Operazioni del genere poi avvengono senza alcun coinvolgimento di associazioni e cittadini. Cosa che avrebbe garantito anche un impatto culturale utile al cambio degli stili di vita sul territorio, ma niente di tutto ciò è avvenuto”.

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