Cimitero islamico dove volevano la discarica di Roma

A Roma il cimitero per il mondo musulmano già c’è. Ovvero all’interno di quelli esistenti, con aree dedicate. Ma ora ne vogliono un altro, tutto per loro, perché lo spazio attuale è in esaurimento. Ovvio, potremmo dire, stanno arrivando tutti qua.
L’idea è realizzarne uno nuovo, appunto solo per gli islamici, alla Tragliatella. Laddove hanno lottato (e per ora vinto) doveva sorgere la discarica di Roma, ci sarà la fila col burka per l’omaggio ai defunti.

Cimitero islamico a Tragliatella
Sponsor del progetto è l’Ucoi, che spinge per cimiteri riservati ai musulmani in ogni regione italiana, anziché le sole aree dedicate nei luoghi ordinari di sepoltura. Su quasi 8 mila comuni italiani sono una cinquantina quelli che dispongono di spazi, all’interno dei cimiteri comunali o adiacenti ad essi, peraltro piccoli, dedicati ai defunti musulmani. Tutto questo porterà a un cambiamento incredibile, soprattutto nei luoghi di maggior radicamento dell’Islam italiano. Non si discute certo il diritto alla sepoltura, ci mancherebbe altro, ma perché in un luogo edificato appositamente?
E viene facile la domanda, e quanto è amara la risposta: ma nei paesi islamici c’è reciprocità? Da quelle parti non fanno costruire neppure le chiese per i vivi…
Il terreno, per essere precisi, è situato nel comune di Fiumicino, in zona Tragliatella, e ha un valore di 7 milioni di euro. Sedicimila saranno le sepolture possibili e secondo Repubblica sugli spazi le idee sono già chiarissime: “35 ettari per il campo santo, il resto resterà un bosco, con campi da coltivare e terreni su cui allevare montoni e mucche”.
Ovviamente, l’altra domanda che ci si pone è proprio perché non si possa essere sepolti in aree dedicate nei cimiteri esistenti. Anche qui il rischio di polemiche è assolutamente reale e prima di un’eventuale autorizzazione le autorità locali faranno bene a pensarci non una ma cento volte.
Luogo per sedicimila salme, due generazioni…
Realizzare un cimitero di quelle dimensioni e idoneo ad ospitare più generazioni diventa un ulteriore richiamo per quanti vedono l’Italia e l’area romana come una specie di nuova terra promessa. E nessuno riesce a comprendere perché si debba costantemente agire nella maniera opposta al comune sentire del nostro popolo.
In molti si chiederebbero perché “pure il cimitero islamico”, quasi che si debba manifestare superiorità o differenza rispetto agli “infedeli” anche nell’aldilà. Appare quasi una ricerca di distinzione persino nel momento del trapasso. È una questione di enorme delicatezza, anche per il rispetto che si deve, in Italia, alle tradizioni religiose del nostro popolo.
Poi, anche l’opportunità del momento. In questi mesi in molti non abbiamo potuto portare l’ultimo saluto ai nostri defunti, perché ce lo impedivano le norme disposte contro il contagio dell’epidemia. Ma è proprio ora il periodo in cui discutere del tema? Certo, ci sono stati anche musulmani che sono rimasti vittime dal virus, e anche loro hanno subito la stessa sorte di tutti i defunti. Ma pretendere ora anche un cimitero islamico sembra davvero un fior d’opera.