“Cinecittà si Mostra”, dall’11 dicembre esposti gli abiti di scena dei film più famosi e amati

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Una selezione di abiti da Oscar quella con cui “Cinecittà si Mostra”, l’esposizione permanente che consente al grande pubblico di visitare gli studi di via Tuscolana, si appresta a celebrare le Feste di fine anno. A partire da domenica 11 dicembre le sale della Palazzina presidenziale di Cinecittà ospiteranno 12 nuovi costumi originali creati dalle eccellenze sartoriali per il cinema. Un omaggio che “Cinecittà si Mostra” fa al grande cinema, ai kolossal e ai titoli più recenti, passando per le serie, grazie ad abiti firmati da maestri costumisti con i quali sarà possibile rivivere scene indimenticabili. A cominciare da quelle interpretate da Michelle Pfeiffer, nel ruolo della Contessa Ellen Olenska, in “L’età dell’Innocenza” di Martin Scorsese. Proposto l’abito da sera in seta rossa di Gabriella Pescucci, vincitrice di un Oscar proprio per questo film.

Da Maria Antonietta all’Ombra di Caravaggio

Nella maxi teca accanto, due abiti pendant uomo e donna, nei toni pastello in taffettà cangiante secondo la moda del Settecento francese. Indossati da Al Weaver nel ruolo del conte Charles d’Artois e da Aurore Clément nel ruolo della Duchessa di Chartres in “Marie Antoinette” di Sofia Coppola. Esempi dello straordinario lavoro della costumista Milena Canonero che per il film immaginò “colori e tessuti che dessero un’idea di golosità, un piacere quasi a gustarli”. Un’ispirazione che le valse il terzo Oscar. Tutti e tre questi pezzi sono realizzati e concessi in prestito dalla Sartoria Tirelli – Collezione Tirelli Trappetti. È stato indossato da Isabelle Huppert invece il vestito blu rifinito con perle e passamanerie dorate per il ruolo della Marchesa Costanza Sforza Colonna in “L’ombra di Caravaggio”che Michele Placido ha girato a Cinecittà.

In mostra anche i vestiti senza tempo dell’Armata Brancaleone

E di cui Carlo Poggioli ha disegnato gli abiti. Spazio anche alla grande commedia con un classico senza tempo come “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli. In due teche parallele vengono proposti i capi indossati da Vittorio Gassman, Brancaleone da Norcia, e Enrico Maria Salerno, Zenone. Gli abiti della Sartoria The One sono di una modernità straordinaria espressa in forme quasi architettoniche e in tessuti poveri in maglia dalle lavorazioni e dai dettagli raffinati. Tutti firmati da Piero Gherardi, infaticabile creativo che al talento per la confezione affiancò anche lavori come architetto, scenografo e regista. Una vera e propria leggenda del nostro cinema che conquistò 6 nomination e 2 Oscar.

Il mantello di “Vikinga” a Cinecittà di Mostra

In mostra anche un altro gigante della sartoria come Danilo Donati. Scenografo e scrittore oltre che costumista pluripremiato (anche 2 Oscar). Lui ha realizzato l’abito maschile in velluto e ampio copricapo della Sartoria Farani utilizzato per “I racconti di Canterbury” di Pier Paolo Pasolini. A Walter Matthau nei panni del Capitano Thomas Bartholomew Red del film “Pirati” di Roman Polanski (Sartoria Costumi d’Arte Peruzzi) il compito di accompagnare i visitatori lungo la parte della mostra più interattiva, Backstage, dedicata ai mestieri del cinema. Realizzato dal premio Oscar Anthony Powell, sembra ingaggiare un ideale duello con un pezzo della serie “Vikings”, costume su cui troneggia un mantello finemente decorato.

Gli abiti di Scarlett Johansson, Penelope Cruz e Jane Fonda

Gli ultimi passi tra gli abiti a Cinecittà si Mostra sono tre omaggi al fascino femminile di interpreti internazionali come Scarlett Johansson, Penelope Cruz e Jane Fonda. Per l’inossidabile Mrs. Fonda la mise indossata in “Youth” di Paolo Sorrentino dove interpreta l’attrice Brenda Morel. L’abito giallo con ricami, fasciante e vistoso abbinato al soprabito floreale è stato disegnato da Carlo Poggioli e concesso dalla Sartoria Il Costume. Da Jojo Rabbit di Taika Waititi proviene l’outfit di Scarlet Johansson. Pensato dalla costumista Mayes C. Rubeo per il personaggio di Rosie mentre per Penelope Cruz, Clara in “L’immensità” di Emanuele Crialese, il cappotto anni settanta con inserti in pelliccia è di Massimo Cantini Parrini, candidato all’ultima edizione degli Oscar. Entrambi dalla Sartoria Tirelli.

Esposti anche gli accessori e monili

Oltre agli abiti di scena Cinecittà si Mostra presenta anche un rinnovato omaggio alla maestria dei nostri artigiani che si apre nella sala di ingresso con le teche dedicate a props, gioielli e accessori. Una preziosa selezione di monili realizzati da Pikkio in filigrana, perle e pietre dure, indossati da Salma Hayek e da John C. Reilly sovrani di Selvascura in “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone. Nella seconda teca una scelta di accessori tratti dall’amatissima serie tv “Boris”, i cui nuovi episodi sono stati girati interamente a Cinecittà. In esposizione turbanti, copricapi e una spada utilizzati in “La vita di Gesù”, ovvero la storia nella storia al centro di questa quarta stagione. Gli oggetti sono realizzati e prestati da E. Rancati partner di Cinecittà si Mostra ed eccellenza tra le attrezzerie sceniche cinematografiche e teatrali.

(Foto: ciak magazine)