Ciociaria, ambulanti sul piede di guerra: “Dai sindaci misure illegittime”

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Ambulanti sul piede di guerra in Ciociaria. E non solo. Si registra un durissimo intervento di Giuseppe Nardoni, presidente degli ambulanti della provincia di Frosinone. “Stiamo seguendo attentamente – dice – gli sviluppi che il coronavirus sta avendo sulle attività ambulanti della nostra provincia. In queste ore i sindaci di Fiuggi e di Sora hanno sospeso i relativi mercati. Il sindaco di Alatri ha emesso ordinanza di sospensione del mercato, a cui sicuramente seguiranno tutti gli altri paesi della provincia. E questo – dice Nardoni – è il colpo di grazia alla nostra categoria. Ma la cosa più assurda, continua, e che proprio non riusciamo a capire, sono le motivazioni che i sindaci danno alle loro ordinanze”.

E perché la grande distribuzione rimane aperta?

“Ossia – spiega – evitare il più possibile contatti tra le persone che frequentano i mercati… Che senso ha – sottolinea giutamente il presidente degli ambulanti – se poi invece si consente che ciò avvenga nei supermercati, negozi, bar, banche, poste, farmacie, studi legali e a ogni sorta di professionisti? Forse le autorità ci considerano degli untori? O forse il coronavirus sceglie di infettare solo  ifrequentatori dei mercati? Oppure, dobbiamo pensare che gli ambulanti sono considerati lavoratori di serie B, che non meritano considerazione né rappresentanza politica?”.

Gravissimo il danno per gli ambulanti

Dello stesso parere Anva, l’associazione del commercio su aeree pubbliche Confesercenti, in una lettera al Presidente dell’Anci Antonio Decaro. Scrive Anva: “Nonostante il decreto del Presidente del Consiglio vieti espressamente provvedimenti locali in contrasto con quelle statali, alcuni Sindaci continuano a disporre illegittimamente la sospensione forzata di fiere e mercati in tutta Italia, al di fuori dalle zone rosse e anche nei territori che non registrano contagi. Un grave danno per gli operatori ambulanti e fieristici e un’interruzione ingiustificata del servizio per i cittadini”. Così “alcuni Sindaci di diverse regioni – si legge nella lettera degli ambulanti – continuano ad applicare o addirittura ad adottare norme contrastanti con le disposizioni approvate dal Presidente del Consiglio. Ciò avviene, in particolar modo, e per quanto ci concerne, in relazione alla chiusura o sospensione di fiere ordinarie e mercati per il commercio su aree pubbliche, disposta mediante ordinanze sindacali”.

Mercati chiusi, tutto il resto aperto…

La lettera conclude con un appello: “Anva chiede un suo autorevole intervento sui Sindaci e le Amministrazioni locali che prevedano norme che impediscono o limitano inopinatamente l’esercizio dell’attività commerciale sulle aree pubbliche senza che ve ne sia la necessità concreta e contribuendo a creare ulteriore disagio e difficoltà agli operatori commerciali. Che già versano in stato di notevole crisi”. “Sindaci e prefetti devono tener conto della salute pubblica, ma si deve fare riferimento alle linee stabilite dal governo, che ad oggi confermano la possibilità di svolgere mercati”. “Il momento è difficile e gli ambulanti sono pronti a collaborare. È assolutamente necessario però evitare misure non utili alla salute pubblica che hanno il solo effetto di mettere in difficoltà le imprese del commercio ambulante ed i cittadini. Anche perché creano confusione: mentre i mercati vengono chiusi, le grandi strutture commerciali, inspiegabilmente, non subiscono alcun provvedimento”.