Circo Massimo, incassati oltre 5 milioni da concerti ed eventi: ma dove finiscono quei soldi?

Spettacoli circo-massimo

Spettacolo, storia… e polemiche. Il Circo Massimo, a Roma, è tornato al centro del dibattito pubblico, ma questa volta non per un concerto o un grande evento. A far discutere è il dossier presentato da Fabrizio Santori, capogruppo capitolino della Lega, che ha acceso i riflettori su incassi, spese e criticità legate all’utilizzo di uno dei siti archeologici più iconici della capitale.

Attraverso un accesso agli atti e un’analisi approfondita dei dati economici dal 2022 al 2024, Santori ha messo nero su bianco numeri e osservazioni nel dossier “Il Circo Massimo tra storia, spettacolo e… controversie”, illustrato in diretta su Facebook giovedì 8 maggio.

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Oltre 5 milioni incassati in 3 anni, ma dove sono finiti?

Secondo i dati forniti dal dossier, tra il 2022 e il 2024 il Comune ha incassato oltre 5 milioni di euro dall’organizzazione di eventi nell’area del Circo Massimo: 1,42 milioni nel 2022, 1,88 milioni nel 2023 e circa 2 milioni per il 2024 (dato ancora parziale). Un bottino non da poco che, sottolinea Santori, potrebbe essere persino aumentato se venissero ottimizzate le tariffe e rivalutate le riduzioni per gli allestimenti.

Ma la domanda cruciale è: come vengono spesi questi soldi? “Serve maggiore trasparenza nella gestione delle risorse, con pubblicazione regolare dei progetti, delle opere realizzate e dei fondi impiegati”, ha dichiarato il consigliere in diretta social.

Diritto all’abitare e decoro urbano: i nodi da sciogliere

Altro punto centrale del dossier riguarda l’impatto degli eventi sui residenti della zona. “Non siamo contro concerti e iniziative culturali – chiarisce Santori – ma è fondamentale trovare un equilibrio tra valorizzazione del patrimonio e qualità della vita per chi abita nei pressi del Circo Massimo”.

Il riferimento al Concertone del Primo Maggio a piazza San Giovanni è diretto: secondo Santori, riportare il mega-evento nella storica arena dell’Urbe potrebbe evitare danni a spazi appena riqualificati, come avvenuto proprio nell’area del Laterano.

Spettacolo sì, ma con regole chiare e tutele per tutti

“Roma deve imparare a conciliare la promozione della propria immagine con la protezione dei suoi beni culturali e il rispetto per i cittadini”, ha aggiunto Santori. “Serve una gestione più intelligente e condivisa degli eventi, in grado di tutelare ambiente, sicurezza, decoro e sostenibilità economica”.

In definitiva, il Circo Massimo non può essere solo il palcoscenico delle grandi serate: deve essere anche uno spazio rispettato, protetto e valorizzato, in grado di restituire alla città ciò che raccoglie in termini economici, culturali e sociali.