Circo Massimo trasformato in un ‘palasport’, Lobefero (Azione) attacca Onorato e la Giunta Gualtieri: “Roma non ha bisogno di continui disagi e caos”

Da spazio storico e tutelato a epicentro dei grandi eventi musicali: il Circo Massimo sembra aver cambiato volto negli ultimi anni, diventando la location privilegiata per concerti e spettacoli. Roma, la città eterna, svenduta al miglior offerente per qualche evento musicale?
Il Circo Massimo, un’area storica e vincolata dalla Sovrintendenza, sembra essere diventato un palcoscenico permanente per concerti e spettacoli, ignorando il valore archeologico e il disagio dei residenti. È questa la denuncia di Giuseppe Lobefero, esponente di Azione con Carlo Calenda ed ex Presidente del I Municipio durante il mandato del sindaco Walter Veltroni.

Lobefero non usa mezzi termini: “Da tre anni, da quando Onorato è assessore, il Circo Massimo è diventato un’arena per eventi di ogni tipo, senza alcun riguardo per la sua importanza storica e per chi ci vive intorno”.
“Un utilizzo improprio e senza precedenti”
“Non ho nulla di personale contro l’assessore Alessandro Onorato, ma non riesco a spiegarmi questa gestione ‘creativa’ del Circo Massimo. Un tempo, la Sovrintendenza imponeva vincoli stringenti per proteggerlo. Ora, invece, sembra quasi privatizzato per un uso indiscriminato, con continui allestimenti e smontaggi di mega-palchi. Il risultato? Disagi continui per i residenti dell’Aventino e delle zone circostanti, che devono subire il caos generato dagli eventi”.
Secondo Lobefero, il problema non è solo la frequenza dei concerti, ma la visione stessa di Onorato sugli spettacoli nel centro storico: “Io vengo da un’altra scuola, quella del sindaco Petroselli, che aveva un’idea ben diversa del rispetto per il cuore di Roma. Qui, invece, sembra che il business venga prima della tutela della città”.
“Roma non ha bisogno di un Luna Park permanente”
Il Circo Massimo è sempre stato un luogo di eventi, ma con una gestione più attenta e limitata. “Ai tempi di Veltroni, quando ero presidente del I Municipio, gli spettacoli erano episodici, non una costante”, sottolinea Lobofero.
E i problemi non riguardano solo il rumore. Il traffico è diventato insostenibile, soprattutto lo scorso anno, con i cantieri giubilari già in corso. “Il caos degli eventi si è sommato ai lavori sul Lungotevere, paralizzando la viabilità. È stata una scelta miope concentrare tutto qui proprio nell’anno prima del Giubileo”.
“Gli eventi andavano decentralizzati, ma è più comodo restare al Circo Massimo”
Lobefero non è contrario ai concerti, ma ritiene che la città vada gestita con più equilibrio: “Roma non ha bisogno di eventi invasivi nel centro storico per attrarre turisti: chi viene qui lo fa per la città, non per un concerto. Anzi, i turisti si aspettano servizi efficienti, non il caos”.
Eppure, l’amministrazione continua a favorire il centro storico invece di decentrare gli eventi, come promesso. “Perché tutto si concentra qui? Perché è più facile trovare investitori e sponsor. Organizzare un concerto al Circo Massimo è più redditizio e visibile che spostarlo a Capannelle, dove si sono sempre tenuti grandi eventi. Ma evidentemente lì non conviene”.
Il giudizio finale, secondo Lobefero, spetta ai cittadini: “Alla fine del mandato elettorale, saranno i romani a dire chi ha avuto ragione: chi difende Roma o chi la usa come un luna park a cielo aperto”.