Civitavecchia, dove si combatte la guerra al narcotraffico

porto di civitavecchia

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Una vera e propria ondata di droga, solo così si può definire quello che sta succedendo all’interno del Porto di Civitavecchia. Nascosti nei doppifondi dei container, tra le merci o sulle imbarcazioni, chili su chili di stupefacenti vengono introdotti nel nostro paese transitando in uno degli scali commerciali più importanti d’Italia.

Quella delle forze dell’ordine è una lotta al narcotraffico costante e può essere vinta solo con l’astuzia, il fiuto ed aguzzando la vista.

Provando a fare un bilancio solo degli ultimi due mesi sono state sequestrate centinaia di chili di droga nascosta nei container del porto con i metodi più ingegnosi e tra le merci più disparate. Grazie all’impegno delle fiamme gialle sono stati bruciati milioni di euro nelle casse delle organizzazioni criminali.

Ormai è terminata l’estate ed è possibile fare una somma di quanto accaduto in questi mesi.

Il carico

Solo l’ultimo caso questa settimana: l’ennesimo colpo alla criminalità organizzata. Da Barcellona è partito un carico di 81 chilogrammi di marjuana che immessa sul mercato avrebbe potuto fruttare quasi mezzo milione di euro.

Ad intercettare la partita di droga sono stati i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e dal personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli grazie al fiuto del Lyana. il militare delle fiamme gialle a 4 zampe. Così è stato arrestato un cittadino bulgaro per il reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Mezzo milione di euro in droga

Una volta aperto il container la scoperta: il carico che era stato affidato all’uomo conteneva un po’ di tutto, abiti da sposa, medicinali, mangimi per animali (fin qui tutto dichiarato) e una voluminosa quantità di droga.

Tra le medicine e i veli bianchi erano nascoste 68 buste di cellophane, che contenevano più di un chilo di marijuana ciascuno, della grandezza di un cuscino.

La droga tra i giocattoli

Ad inizio settimana le fiamme gialle hanno messo in atto un altro importante sequestro di 30 chili di hashish. In questo caso, la droga era riuscita ad uscire dal Porto e ad arrivare quasi a Roma, ma i Finanzieri hanno intercettato il carico al casello autostradale.

Tra confezioni di giocattoli per bambini, oltre 30 chilogrammi di hashish suddivisi in 297 panetti. Droga pronta per finire sul mercato.

Le tratte dal Sud America

Le tratte pericolose che i militari devono tenere d’occhio non sono solo quelle dalla Spagna, ma anche dal Sud America i carichi di merci nascondo “sorprese stupefacenti”.

Le fiamme gialle del Gruppo di Civitavecchia stavano facendo i loro controlli di routine, quelli che ogni giorno svolgono nell’area portuale, quando hanno notato un gruppo di persone a piedi. Tutte loro si aggiravano nei pressi della banchina, quasi con fare sospetto. E così la Guardia di Finanza ci ha voluto vedere chiaro. Ha intimato l’alt al gruppo, che però ha pensato bene di darsi alla fuga e di lasciare a terra tre borsoni con 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi.

Stando alle prime stime, quel carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Da Civitavecchia la droga viaggia in tutta Italia

Come ha testimoniato un’importante operazione condotta dal Procuratore Capo di Napoli, Nicola Grattieri, la droga che arriva a Civitavecchia non rimane a Roma o nel Lazio, ma sui camion le reti criminali la traportano in diverse parti di Italia.

Un mese fa la scoperta: tra i container di frutta e verdura che attraccavano al porto di Civitavecchia si nascondevano 8 milioni di euro in droga. Così il carico dalla Spagna nascosto sul tir era pronto per ripartire alla volta di Napoli e rifornire le piazze di spaccio campane.

Cinque tonnellate di droga sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Fiumicino e la Squadra Mobile di Napoli nell’arco di una indagine. Dodici persone arrestate ritenute ai vertici dell’organizzazione criminale. L’associazione era dedita al traffico di sostanze stupefacenti tra la Spagna e Napoli. 

La tratta Barcellona – Civitavecchia

Le “panette di fumo” venivano confezionate in Spagna. Come è emerso durante il sequestro, i trafficanti spagnoli apponevano su ciascuna confezione il simbolo del clan produttore ed una scritta che indicava l’acquirente.

Elementi che testimoniano la capacità organizzativa dell’associazione e la capacità della filiera criminale di mettere in ordine 5 tonnellate di droga.

Tra le migliaia di carichi che ogni giorno passano nel porto di Civitavecchia i container dell’organizzazione venivano caricati sui camion alla volta di Merano per essere scaricate nel caos di un mercato gigantesco.

Una volta a terra la merce veniva smerciata e distribuita ai clan napoletani e divisa in dosi piccole pronte per essere vendute a poche decine di euro.

Gli spostamenti con i tir

Dopo la tratta via mare, quasi sempre la droga si sposta su gomma e a testimoniarlo sono ancora una volta gli interventi della Guardia di Finanza.

Ancora luglio quello che sembrava un normale viaggio su gomma, nascondeva un traffico milionario di droga. Un tir proveniente da Barcellona è finito sotto la lente della Guardia di Finanza, che ha scoperto al suo interno 265 chili di hashish. La droga era nascosta in un doppiofondo altamente ingegnoso. Il conducente, un cittadino romeno, è stato subito arrestato. E mentre le indagini sono appena all’inizio, il colpo messo a segno dagli investigatori rappresenta un duro schiaffo al

I traffici di sostanze stupefacenti via mare, specie lungo le rotte tra Spagna e Italia, continuano a rappresentare un canale preferenziale per le organizzazioni criminali. Il sequestro avvenuto in queste ore conferma quanto sia necessario il rafforzamento dell’intelligence doganale, capace di incrociare flussi, viaggi e anomali movimenti su mezzi pesanti.

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