Civitavecchia, sesso orale in carcere durante il colloquio: la visita al compagno finisce in un rapporto… di polizia

Carcere Civitavecchia

Si erano conosciuti tramite e-mail. Lui in carcere a Civitavecchia, lei sempre nella casa circondariale della stessa città, sezione femminile. Uno scambio epistolare che aveva trasformato i due detenuti, lui italiano con a carico un’accusa di tentato omicidio, lei una 36enne di origine romena, in una coppia. E, quando lei, con accuse più gravi, torna libera, il suo pensiero è quello di andare a trovarlo. Solo che, dalla sezione maschile, ne è uscita con una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.

La coppia sorpresa durante un rapporto orale in sala colloqui

La scena, in un attimo, è passata da un normale colloquio a un episodio che ha lasciato di stucco agentidetenuti e visitatori. Lei si è avvicinata al compagno, qualche gesto affettuoso, poi i baci, le mani, la passione che sale. E l’improvvisa decisione di spingersi oltre, fino a praticargli sesso orale proprio lì, nella sala colloqui, davanti a chi stava aspettando di parlare con un familiare.

Gli agenti della polizia penitenziaria, increduli, sono intervenuti subito. La donna è stata allontanata e accompagnata all’uscita dell’istituto. Per lei è scattata una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, un reato che, come prevede il Codice, può valere una condanna dai quattro mesi ai quattro anni e mezzo di reclusione.

L’indagine e la posizione della difesa

A chiarire cosa sia accaduto davvero ci penseranno le indagini preliminari, già formalmente avviate. «La mia assistita – ha spiegato ai nostri microfoni l’avvocato Antonino Castorina, che difende anche il compagno della donna attualmente detenuto – ha saputo di essere indagata a piede libero per questa vicenda. Attendiamo la chiusura dell’inchiesta per verificare la reale condotta contestata, tenendo conto che il tema dell’affettività in carcere andrebbe finalmente disciplinato in modo chiaro a livello nazionale». Un nodo, quello dell’affettività, che in Italia continua a rimanere sospeso tra regole rigide, spazi insufficienti e normative non aggiornate. E questa vicenda rischia di riaprire il dibattito.

L’episodio risale a martedì 2 dicembre. La storia tra i due inizia circa un anno e mezzo fa, quando entrambi erano detenuti nelle due sezioni dello stesso istituto di Civitavecchia. Una conoscenza nata dalle lettere, diventate presto più intime, poi veri e propri messaggi carichi di complicità. Quando lei è uscita dal carcere, la relazione è proseguita, con la promessa di rincontrarsi presto. E così è stato. Ma l’ultimo colloquio, quello che avrebbe dovuto essere un momento tutto loro, è finio nel peggiore dei modi: una denuncia, un’indagine e un fascicolo che ora passerà al vaglio della Procura.