Clandestini, emergenza dimenticata: sbarchi indisturbati. Sgominata gang di trafficanti di schiavi

“Affettuosa solidarietà al sindaco di Lampedusa e ai suoi concittadini, letteralmente travolti dagli sbarchi. Siamo sicuri che dopo le parole del presidente Draghi (‘siamo al limite’) il ministro dell’Interno farà finalmente qualcosa. Presto sarò sull’isola”. Lo dice il leader della lega Matteo Salvini, dopo le parole allarmate del primo cittadino Filippo Mannino. Intanto concluse, al porto di Pozzallo, nel Ragusano, le operazioni di sbarco dei 306 clandestini “soccorsi” dalla nave Ocean Viking in 8 diversi trasbordi nel Mediteranneo. “I 306 sopravvissuti – commentano dalla Ong – sono adesso in un posto sicuro”. Non ci risulta che questi immigrati illegali venissero da zone di guerra.
Arrivano a Pozzallo i clandestini che non scappano da nessuna guerra
Il sindaco di Pozzallo, pur nella liturgia del politicamente corretto, esprime preoccupazione per questa continua inarrestabile invasione. “E’ un dovere accogliere esseri umani che hanno sofferto e rischiato la vita (ma chi glielo ha detto di rischiare la vita? ndr). Purtroppo non c’è ancora la consapevolezza della gravità del fenomeno delle migrazioni che vede il Mediterraneo come un luogo dove debbono essere puntati i riflettori della diplomazia internazionale. Il Governo italiano sembra svegliarsi da un torpore e da un appannamento della sua politica estera durato troppo tempo”. A dirlo è Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, assegnato come “porto sicuro” all’Ocean Viking. Ma perché, Tunisi non è un porto sicuro? Devono per forza venire in Itlaia?

Le associazioni umanitarie si lamentano; Lampedusa è troppo piena…
E incredibilmente con grande faccia tosta persino le organizzazioni cosiddette umanitarie protestano perché Lampedusa è troppo piena. Sono più di mille i clandestini arrivati negli ultimi due giorni a Lampedusa. A lanciare l’allarme è Mediterranean Hope, il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, che chiede “un’accoglienza degna, trasferimenti rapidi e vie legali di accesso”. Nell’hotspot dell’isola “ci sono circa 1500 persone per una capienza complessiva di 350 posti” denunciano. La soluzione è semplice: non dobbiamo farli arrivare, se qui si trovano male. Non dimentichiamo che i clandestini per arrivare in Italia hanbno pagato molti soldi, strano da comprendere per chi muore di fame come dicono. Violando poi le leggi del loro Paese e del nostro.
Sgominata una banda di trafficanti di schiavi
Intanto l’operazione “Charon” della Guardia di finanza ha smantellato un’organizzazione criminale transazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con collegamenti, almeno di alcuni degli indagati, con ambienti del terrorismo internazionale. La banda era composta da italiani e da extracomunitari. Grazie a intercettazioni e servizi di osservazione con riprese video e il monitoraggio degli spostamenti degli indagati, controlli in mare e sequestri e acquisizioni di documenti i militari di Agrigento sono riusciti a ricostruire gli affari della rete di trafficanti. E’ stato così possibile documentare il continuo contatto telefonico tra gli indagati, l’acquisto reiterato di schede telefoniche, la messa a disposizione di natanti, auto, telefoni spesso intestati a terzi, abitazioni per ospitare i clandestinie capanni per nascondere i gommoni veloci con cui venivano organizzati i viaggi dalle coste della Tunisia a quelle agrigentine e trapanesi.